Cosa c’è da sapere sul video del ragazzo picchiato in Sardegna

In queste ultime ore è diventato molto virale sui social network il video che mostra il pestaggio di un ragazzino minorenne all’interno del parco di Bonaria a Cagliari. Il video è stato diffuso ed è stato accompagnato dalla descrizione: una aggressione omofoba nei confronti di un ragazzo, nell’indifferenza generale. Tuttavia, in queste ore stanno emergendo dettagli che sembrano andare in una doppia direzione contraria rispetto a quanto diffuso dopo le prime condivisioni.

Ragazzino picchiato a Cagliari: cosa sappiamo

Innanzitutto, le immagini. Non devono essere diffuse, perché nessuno ha dato il consenso per questo. Il video risale a diversi mesi fa (come dimostra anche l’abbigliamento leggero dei protagonisti coinvolti) ed è stato tirato fuori soltanto negli ultimi giorni. Nessuno ha interpellato il ragazzo protagonista della vicenda, nessuno si è accertato della sua volontà di denunciare il pestaggio. Dal punto di vista della pubblica sicurezza, si può riportare anche che non è stata fatta nessuna denuncia alle autorità locali per quanto accaduto.

I due problemi sulla diffusione del video del ragazzino picchiato a Cagliari

Da questo punto di vista, si deve registrare la posizione dell’Associazione ARC di Cagliari:

«In queste ore, il video è stato ripubblicato in rete, soprattutto sui social, scatenando una serie di commenti e discussioni, non ancora spente, che si stanno spostando fin agli organi di stampa nazionali. Prima che finisca su tutti i giornali grazie a un copia-incolla automatico, senza neanche adeguate informazioni sull’accaduto, noi vorremmo riflettere sulla doppia violenza subita da questo ragazzo. Il primo momento è il pestaggio: brutale, scioccante. Che merita una risposta forte delle istituzioni e della società civile. Il secondo momento è la viralità del video, suo malgrado, probabilmente anche a insaputa della vittima, senza neanche l’oscuramento del viso».

In secondo luogo, le motivazioni per cui il ragazzo è stato picchiato. Quella che sembra un’aggressione omofoba (nel video si sentirebbe la parola ‘gay’), secondo quanto riportato dalla polizia postale, sarebbe stata invece una lite per una ragazzina contesa. Ferma restando la brutalità della violenza e le cause ancora da accertare, senz’altro non è opportuno pubblicare le immagini senza alcun filtro e senza alcuna censura.

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