Per un lungo periodo di tempo, Mark Zuckerberg ha implementato le sue piattaforme social di funzioni e strumenti che andavano a coprire moltissime aree di interesse. Per fare solamente un esempio, basta pensare al ruolo centrale che veniva dato all’informazione, prima dei clamorosi e repentini passi indietro quando si è trattato di trovare accordi economici per l’equo compenso agli editori. Ora lo stesso destino, almeno per quel che riguarda l’Europa, tocca alle raccolte fondi su Facebook e Instagram.
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I dati più recenti non sono poi così recenti, ma possiamo sintetizzare quel che è stato diffuso nel 2019: in quattro anni di attività, sono stati raccolti oltre due miliardi di dollari. Si tratta, dunque, di uno strumento molto diffuso, con le organizzazioni no-profit che hanno “messo a disposizione” il proprio nome e la propria struttura per raccogliere della beneficenza. Campagne lanciate dalle stesse organizzazioni, oppure dai singoli utenti. Non è un caso, infatti, che in occasione dei propri compleanni siano stati moltissimi gli utenti ad avviare le raccolte fondi su Facebook con il ricavato – attraverso il sistema messo a disposizione da Meta – interamente devoluto (non era previsto alcun costo di gestione) a un’associazione o a un progetto.
Ma come funzionavano (e come non funzioneranno più nello SEE a partire dal prossimo 1° luglio) queste donazioni attraverso le piattaforme social di Meta? Il procedimento era piuttosto semplice: bastava collegarsi alla pagina dedicata (per quel che riguarda Facebook) al Fundraisers e decidere a chi e quanto donare. Sono ancora presenti, per i prossimi due mesi, tutte le campagne attive che riportano i nomi delle organizzazioni no-profit che le hanno avviate. E non solo: perché anche i singoli utenti potevano dare il via libera a una campagna, stabilendo anche l’obiettivo da raggiungere. Ovviamente, in quest’ultimo caso non i fondi raccolti erano riferiti a un’organizzazione certificata e non venivano incassati dall’organizzatore. Il funzionamento era molto semplice, come spiegato nella guida dedicata:
Dal tuo computer, accedi a Facebook.
A sinistra, clicca su Raccolte fondi.
A sinistra, clicca su Raccogli denaro.
Clicca su No profit.
Puoi scegliere una delle seguenti opzioni:
- scorrere fino a trovare l’organizzazione no profit per la quale vuoi raccogliere fondi;
- digitare nella barra di ricerca per trovare l’organizzazione no profit per la quale vuoi raccogliere fondi.
Seleziona la no profit.
A sinistra, inserisci quanto segue:
- L’importo totale che vuoi raccogliere
- La valuta in cui vuoi raccogliere i fondi
Clicca su Crea.
Da quel momento, chiunque poteva condividere la campagna di beneficenza appena lanciata con la raccolta fondi su Facebook. Ma come funzionava il pagamento?
E se da utente avessi voluto effettuare una donazione? Si doveva necessariamente passare per gli strumenti messi a disposizione da Facebook. Quindi, non era possibile effettuare un versamento diretto (bonifico, Paypal o carta di credito), ma sarebbe stato creato – in automatico – un conto di moneta elettronica interno. In pratica, un portafoglio in cui erano contenuti dei soldi – inizialmente versati con carta di credito o di debito – da utilizzare per partecipare a una o più campagne di beneficenza attraverso il social. Non venivano addebitati costi di commissione, al netto di quelli – ma non tutti lo fanno – decisi dal gestore del metodo di pagamento.