Colleferro, spunta un quinto indagato per il pestaggio che ha causato la morte di Willy

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Si indaga suo quinto possibile coinvolto nel pestaggio che ha causato la morte di Willy, anche lui giovane, di cui si sa ancora poco

Nel registro degli indagati per il brutale pestaggio che ha portato alla morte di Willy Monteiro Duarte a Colleferro spunta un quinto nome. Ancora non si sa molto di questa persona: si tratterebbe di un giovane sul quale i carabinieri stanno indagando e che sarebbe coinvolto – non è chiaro a che livello – nella vicenda. Ufficialmente iscritto nel registro degli indagati dei pm che stanno trattando il caso, il quinto non è stato sottoposto a fermo a differenza di Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia che si trovano tutti a Rebibbia per omicidio preterintenzionale.



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Willy «finito in mezzo per caso» a una rissa nata «per dei like a una ragazza»

Fanpage.it ha raccolto la testimonianza di un ragazzo che conosceva Willy e che ha provato a spiegare l’origine della violenza che ha travolto il 21enne. «È nato tutto per un litigio tra terzi all’interno del locale per dei like a una ragazza», ha detto, «Francesco (Belleggia n.d.a.) stava discutendo con alcune persone e ha tirato un pugno in faccia a qualcuno. Dopodiché Mario (Pincarelli n.d.a.) gli è andato dietro e ha tirato un altro pugno. Poi sono scappati e hanno chiamato Marco e Gabriele (Bianchi n.d.a.)». Usciti dal locale è in piazza che i quattro si sono trovati davanti Willy: « Quando sono arrivati a piazza Italia, Willy stava salendo in macchina. Il tutto è durato circa dieci secondi, sono scesi dall’auto e hanno menato tutti quelli che si sono trovati davanti. Willy non c’entrava assolutamente nulla, se fossero arrivati 5 secondi dopo sarebbe ancora qui. Da quello che ho capito ha cercato di aiutare un amico che veniva pestato e si è trovato in mezzo. Pesava forse 45 chili contro i 100 loro».



Willy colpito più volte con calci e pugni alla testa

Inutile il tentativo di soccorso di Antonio Carella, comandante della stazione dei carabinieri, che ha chiamato l’ambulanza sulla quale Willy è morto ancor prima di arrivare in ospedale. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti i quattro – ancora da chiarire se cinque – si sarebbero accaniti su Willy colpendolo più e più volte con calci e pugni su tutto il corpo e in particolare sulla testa. Il giovane, finito quasi subito a terra sanguinante, è stato brutalizzato e non ha avuto possibilità di scampo. Il padre di un amico di Willy ha raccontato la versione del figlio: «Mi ha detto che stavano tornando a casa dopo una serata passata da amici. Stavano attraversando la strada per prendere la macchina e c’era una discussione. Willy probabilmente conosceva chi stava discutendo e si è avvicinato per dire ‘smettete di litigare‘, ma non era assolutamente coinvolto nella discussione».