Una querela per diffamazione ha buttato giù il sito di debunking Butac

«Il sito è stato sottoposto a sequestro preventivo, si sa qualcosa in merito?», «Butac che succede?». I tanti followers si chiedono cosa stia succedendo al sito di debunking Butac – Bufale Un Tanto al Chilo, off line da qualche minuto. Sul sito compare una scritta di sequestro preventivo da parte del Tribunale di Bologna.

Secondo quando ha verificato Giornalettismo, che ha contattato Michelangelo Coltelli, gestore del sito, Butac è stato oscurato per colpa di una querela. Una querela per diffamazione su un solo articolo risalente al 2015.

butac querela

Purtroppo l’ordine arriverebbe dalla procura di Brindisi, che si occupa del caso sollevato dal querelante. Il tribunale di Bologna, davanti alla richiesta, non ha potuto che eseguire l’ordine. E tra la polizia postale c’è chi avrebbe espresso personalmente a Michelangelo la «totale solidarietà». Da tanti anni oramai Butac aiuta le autorità su fake news, bufale svolgendo una funzione di «pubblica utilità». Utilità che però non è servita in questo caso, in cui è stata non censurata la pagina del suddetto articolo ma bensì  l’intero sito internet.

LEGGI ANCHE > COSA C’È DI VERO NEL MANIFESTO ANTI ABORTO DI PROVITA

Questo potrebbe comportare non pochi problemi a Butac, specialmente a livello indicizzazione nei motori di ricerca. E pone alcune domande. Può una querela per diffamazione in Italia, non ancora arrivata in giudizio, comportare il sequestro preventivo di un intero sito internet? Non si poteva oscurare solo l’articolo in questione? Se Butac fosse stata una testata giornalistica probabilmente le cose, in questo caso, sarebbero andate diversamente. Probabilmente ci sarebbe stata una maggiore tutela sul querelato.

Intanto però questo sito, che ha spesso seguito casi di disinformazione scientifica facendo un lavoro molto utile, non è on line. Con tutta l’amarezza di chi lo segue da anni.

Share this article