Quali sono le banche italiane ancora commissariate?

Il sistema bancario italiano è solido e ci sono pochissime Etruria”, lo ha detto l’altro ieri il vicedirettore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini e lo ha ribadito domenica sera il governatore Ignazio Visco: “Il risparmio degli italiani è al sicuro”. Certo, qualche rischio può esserci, ma le preoccupazioni sono a livello macroeconomico più che microeconomico. “La questione geopolitica molto delicata, la crisi dei paesi emergenti, le difficoltà di uscire dalla deflazione in Europa”, ricorda Visco. Ma quali sono queste “pochissime Etruria” e qual è il loro stato di salute?

 

banche commissariate

 

LE BANCHE COMMISSARIATE –

“Gli istituti italiani in amministrazione straordinaria sono a tutt’oggi nove” spiega Fabio Pavesi su Il Sole 24 Ore. Fino ad un mese fa però erano 14 “C’erano infatti le 4 banche salvate tutte commissariate da tempo (Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti) e proprio sabato ha trovato una via d’uscita la Banca Padovana di credito cooperativo”. Commissariata da maggio 2014 era stata incorporata, in parte, dalla Bcc di Roma e in parte dal Fondo di Garanzia istituzionale. Come mostrato nella tabella del sito dell’Autority, a rischiare sono quasi tutte Bcc.

PICCOLE BANCHE –

A rischio crac sono banche piccole e piccolissime: Bcc Irpina, Cassa Rurale di Folgaria, Banca Popolare delle Province Calabre, Banca di Cascina, Banca Brutia e Bcc di Terra d’Otranto. “Difficile che non si trovi una soluzione che salvi depositi e impieghi” dice Pavesi e, in effetti, lo split bad bank – good bank ha funzionato e si è rivelato essere il male minore. A questo si aggiunga che è nell’interesse del Fondo di Garanzia evitare fallimenti. Si tratta di situazioni isolate e non certo di un rischio sistemico, quindi, se problemi ce ne saranno, per dirla con Visco, saranno a livello aggregato.

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