Cosa dice la proposta UE sull’AI e sui prodotti digitali a tutela dei consumatori

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Si tratta di una serie di norme che vanno ad aggiungersi a quanto proposto nell'aprile 2021 con l'AI Act

Sono i produttori ad essere pienamente responsabili del risarcimento ai consumatori in caso di danni dovuti a prodotti difettosi. Oggi la Commissione europea ha lanciato due proposte per un nuovo insieme comune di regole relative alla responsabilità per i prodotti digitali e l’intelligenza artificiale che punta a tutelare i consumatori. Scendiamo maggiormente nei dettagli forniti finora relativi alle norme UE Ai e prodotti digitali che sono al centro delle due proposte della Commissione per regolamentare la responsabilità tutelando i consumatori.



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Norme UE Ai e prodotti digitali: l’onere della prova resta a carico della persona lesa

Provare che la tecnologia era difettosa rimane una questione a carico della parte lesa ma i produttori saranno obbligati a divulgare le informazioni necessarie in tribunale. Il periodo di responsabilità verrà esteso da 10 a 15 anni per quanto riguarda i danni alla salute latenti. Verrà inoltre abolita la soglia massima di 500 euro per i risarcimenti a garanzia di una piena tutela delle vittime.



La responsabilità dei produttori non vale solo per i prodotti materiali ma anche per quelli immateriali che non dovessero rivelarsi sicuri (compresi software integrati o autonomi, sistemi di intelligenza artificiale, servizi digitali per il funzionamento di prodotti) e le medesime regole varranno per i prodotti ricondizionati. La tutela si allarga anche a prodotti extra Ue, quindi i consumatori potranno fare reclami anche a chi ha importato o al rappresentante Ue del produttore.

«Adeguati standard di protezione per i cittadini dell’Ue sono la base della fiducia dei consumatori e quindi dell’innovazione di successo – ha detto il commissario alla Giustizia, Didier Reynders – parlando di un quadro giuridico Ue che dovrà essere adeguato «alle realtà della trasformazione digitale». Queste nuove norme dovrebbero andare a integrare la proposta presentata nell’aprile 2021 (l’AI Act) che, attualmente, viene discussa dagli Stati membri e presso il Parlamento europeo.