Su cosa si baserà la difesa di Salvini in tribunale per il caso Gregoretti

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Emergono i primi elementi della difesa di Matteo Salvini a processo il prossimo 3 ottobre per il caso Gregoretti

Finita la campagna elettorale, arriva il processo. E ora la versione di Salvini che si dichiara colpevole per il caso Gregoretti non sembra esistere più, anzi. Il leader della Lega ha in mente una robusta difesa da portare davanti al giudice il prossimo 3 ottobre. Il caso Gregoretti cerca di assegnare le responsabilità per quella nave che – nel luglio 2019, quindi durante il periodo del governo Lega-5Stelle – non ha potuto toccare terra italiana ed entrare nel porto per più di tre giorni. A bordo c’erano 116 persone salvate dalle acque del Mediterraneo dalla nave della Marina militare Gregoretti. L’accusa a Salvini è quella di sequestro di persona e il processo avverrà nel tribunale di Catania.



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Non siamo più in campagna elettorale e si vede

Che le elezioni siano passate si vede subito. Prima Matteo Salvini, non più tardi degli inizi di questo mese, affermava davanti ai sui fan e ai potenziali elettori: «Io fra meno di un mese vado in tribunale a Catania per rispondere di sequestro di persona, io in quel tribunale il 3 ottobre ci vado a testa alta e mi dichiarerò colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani, le leggi la gente e l’onore del mio paese». Insomma, un eroe della patria.



Difesa Salvini processo Gregoretti: su quali punti si baserà?

Gli avvocati in difesa di Matteo Salvini baseranno la difesa sul fatto che sulla nave c’erano due scafisti: depositando la memoria difensica il leader leghista parla di «alcuni particolari inediti, come la presenza a bordo di due scafisti, fermati dopo lo sbarco». Ci sarebbero quindi stati due scafisti sulla nave, secondo quanto afferma il leader leghista, facendo riferimento a un Gps «occultato in uno zainetto, verosimilmente impiegato a scopo di orientamento in mare». Matteo Salvini ha aggiunto che «i più di 100 immigrati erano rimasti a bordo della nave, senza pericoli e con massima assistenza, solo il tempo necessario per concordare con altri Paesi europei il loro trasferimento. Il tutto nel pieno coinvolgimento del governo italiano, tanto da rilevare il ruolo decisivo del Ministero dei Trasporti nell’assegnazione del Pos (luogo di sbarco sicuro)». Su questi punti chiave si baserà la difesa di Matteo Salvini a processo.