Il Ministero della Salute spiega chi deve essere sottoposto ai tamponi

Categorie: Attualità

La circolare che indica le priorità e le categorie che devono fare i test

Dagli operatori sanitari fino ad arrivare alle persone affette da altre gravi patologie. Il Ministero della Salute ha diffuso una circolare in cui parla delle priorità tamponi di eseguire sulla popolazione. Molte sono le categorie che hanno la precedenza e saranno sottoposte ai test sul Coronavirus anche nei prossimi giorni. L’intero elenco è stato pubblicato in una circolare, spiegando che resta valida – per alcuni casi – l’indicazione della presenza di una sintomatologia.



LEGGI ANCHE > Cosa sono i test in 20 minuti contro il coronavirus, come funzionano e per chi saranno disponibili

Nella circolare del Ministero della Salute si fa, quindi, riferimento alla priorità tamponi seguendo questo schema e queste categorie:



Priorità tamponi, la circolare del Ministero della Salute

I tamponi devono essere effettuati «prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti a rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando l’identificazione dei contatti a rischio nelle 48 ore precedenti all’inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto – si legge nella circolare -. L’esecuzione dei test va assicurata agli operatori sanitari e assimilati a maggior rischio, sulla base di una definizione operata dalle aziende sanitarie, tenute ad effettuarla quali datori di lavoro

La parziale bocciatura dei test sierologici

«I test sierologici sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale. Diversamente, come attualmente anche l’OMS raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa. In particolare, i test rapidi basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal CTS, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS».



(foto di copertina: da Pixabay)