La prima causa per Meta, l’accusa è di violazione delle leggi federali

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Arriva questa settimana la prima causa a Meta per violazione di leggi federali e per le ingenti perdite degli investitori dopo le rivelazioni di Haugen

Arriva la prima causa per Meta. Il procuratore dell’Ohio ha citato in giudizio la società per la prima volta da quando sono stati diffusi i Facebook Papers: l’accusa è di aver ingannato il pubblico, costando miliardi agli investitori. In particolare, Meta avrebbe violato le leggi federali sui titoli non essendo trasparente sui danni causati ai giovani, adolescenti e bambini frutto delle ricerche interne alla società. La causa a Meta è stata presentata per conto dell’Ohio Public Employees Retirement System e degli investitori di Facebook.



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Causa a Meta, gli investitori hanno perso più di 100 miliardi di dollari

Investitori imbufaliti, è il caso di dirlo, con il conteggio presto fatto. Collettivamente la perdita in quote ammonta a 100 miliardi di dollari dal momento in cui la whistleblower Haugen ha fatto trapelare i documenti interni all’azienda dei quali era in possesso in qualità di ex dipendente del colosso. Il resto lo ha fatto il Wall Street Journal, pubblicando le scoperte fatte puntata dopo puntata in una maxi inchiesta che fa tremare Zuckerberg.



Il procuratore generale David Yost afferma: «Facebook ha detto che stava vegliando sui nostri figli e per estirpare i troll online, ma in realtà stava creando miseria e divisioni per il profitto – si legge in un comunicato stampa – Non siamo persone per Mark Zuckerberg, siamo il prodotto e siamo usati l’uno contro l’altro per avidità». L’auspicio è che la società «faccia riforme significative» e che smetta di ingannare il suo pubblico.

«Questa causa è senza merito e ci difenderemo vigorosamente»

Dura, come sempre, la reazione di Facebook affidata a un portavoce contro la prima grande causa d.H. (dopo Haugen). Nonostante Facebook sostenga che i documenti non rispecchiano l’interezza degli sforzi di Meta per i giovani utenti, le disastrose conseguenze della testimonianza di Haugen si vedono in quel 9% in meno del valore delle azioni da quando i Facebook Papers hanno cominciato a uscire a settembre.



Gli esperti bollano questo provvedimento come il primo di una lunga serie che coinvolgerà Meta. Blair Levin, analista esperto, ha detto a Business Insider che le tante cause contro Meta potrebbero costituire una minaccia più grave della possibile regolamentazione dei social annunciata dal Congresso. Il rischio, andando avanti, è che i tribunali obblighino Facebook a pubblicare documenti interni che potrebbero «costituire prove ancora più problematiche per Facebook».