Il commissario Arcuri pensa a un ‘prezzo di Stato’ per le mascherine

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E afferma anche che non c'è ancora nulla che possa giustificare l'ottimismo di questi ultimi giorni

Non c’è nulla che possa giustificare l’ottimismo di questi giorni nell’emergenza coronavirus, così come c’è preoccupazione per l’assurda speculazione sui prezzi delle mascherine. È questa la sintesi della conferenza stampa tenuta dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri. Quest’ultimo dalla sede della Protezione Civile ha insistito molto su quanto sta avvenendo in alcune farmacie ed esercizi commerciali che vendono presidi sanitari che da questo momento in poi saranno molto più disponibili ma che, fino a questo momento, sono stati introvabili. Si fa strada, dunque, l’ipotesi di un prezzo calmierato mascherine.



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Prezzo calmierato mascherine, l’idea del commissario Arcuri

«Nessuna delle segnalazioni dei cittadini verrà ignorata – ha detto Domenico Arcuri -, rivendere una mascherina chirurgica a 10 volte il suo prezzo non è mercato ma speculazione inaccettabile». Per questo motivo, il commissario all’emergenza, che nel frattempo ha annunciato anche la distribuzione di mascherine in altre regioni come l’Abruzzo e non soltanto nell’area del cratere rappresentata dalla regione Lombardia, ha iniziato a pensare a dei provvedimenti che possano in qualche modo fermare questa corsa alla speculazione rappresentata dalla vendita delle mascherine.



Prezzo calmierato mascherine per evitare speculazioni

«Vedremo se arrivare a un prezzo amministrato delle mascherine – ha detto -, io ho le mie opinioni ma per ora le tengo per me». Dunque, non si escluda che lo Stato possa intervenire sul mercato, immaginando un tetto massimo oltre il quale è impossibile andare per la vendita di questi presidi sanitari che sono diventati indispensabili anche per una probabile fase 2, quando tutti – per uscire di casa – potremmo avere bisogno delle mascherine.

E sempre a proposito della tanto attesa fase 2, il commissario Arcuri non si lascia andare a facili ottimismi. Ha infatti affermato che in questo periodo di Pasqua ormai alle porte non si dovrà in alcun modo allentare la tensione, soprattutto perché ogni errore può essere pagato molto caro: «Nessun facile ottimismo – ha detto -, ma riguardo alle forniture il peggio è alle nostre spalle».