Sea Watch, Prestigiacomo chiede a Salvini: «Rimuova questo schifo di insulti sessisti dal suo sito»

Stefania Prestigiacomo ha chiesto ufficialmente, in aula alla Camera, di rimuovere gli incredibili post sessisti pubblicati nei suoi confronti dall’account Facebook ufficiale della Lega. L’ex ministro del governo di Silvio Berlusconi e deputata di Forza Italia era stata presa di mira dal Carroccio per la sua azione di disobbedienza che, domenica scorsa, l’aveva portata a salire sulla Sea Watch – sfidando il divieto delle autorità competenti – insieme ai parlamentari di Leu Nicola Fratoianni e di + Europa Riccardo Magi.

Prestigiacomo, gli insulti sessisti da parte della Lega

«Ministro Matteo Salvini e segretario della Lega: ora chieda pubblicamente scusa e rimuova dal suo sito ufficiale questo schifo – scrive la Prestigiacomo sui suoi canali social -. È cosi che fa politica? Lei è il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri del mio Paese. Come lo spiego a mio figlio?»

L’ex ministro ha mostrato due post in modo particolare, quelli pubblicati dalla Lega domenica scorsa. In entrambi i post, c’erano riferimenti che alludevano alla sfera sessuale, con immagini di Silvio Berlusconi alle spalle della Prestigiacomo e con lo sguardo basso. Uno di questi post prevedeva anche un collage con la fotografia di alcuni ragazzi di colore.

Dopo il caso Sea Watch, la Prestigiacomo nel mirino della Lega

Insomma, propaganda politica della più bassa lega, già vista e sentita da esponenti del Carroccio che hanno attaccato in passato altri rappresentanti delle istituzioni di sesso femminile. Il post della Lega – Salvini Premier (account ufficiale seguito da quasi 500mila persone) aveva fomentato commenti impronunciabili tra i propri followers. Stefania Prestigiacomo, oltre a chiedere la rimozione di questi post sui social network, ha anche fatto un intervento in aula alla Camera, questo pomeriggio. Tra i banchi del governo, per il question time, c’era proprio Matteo Salvini. Nelle ultime ore, l’account ufficiale della Lega ha commentato: «Ma la Prestigiacomo è diventata del Pd?».

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