La mail con cui l’AD di Google ha annunciato i possibili problemi di Bard

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I possibili problemi di Bard sono stati annunciati direttamente dalla dirigenza di Google ai dipendenti

Non si può dire che Google non stia mettendo le mani avanti. Sicuramente il rilascio di Bard – a partire da quella demo diffusa da Google stesso che, volendo annunciare il prodotto, ha commesso una gaffe affermando che il James Webb Space Telescope fosse stato il primo dispositivo ad aver scattato una fotografia di un pianeta fuori dal sistema solare – è stato turbolento. Nella rincorsa di Microsoft e del suo ChatGPT, mentre anche in Cina è stato lanciato il chatbot Ernie di Baidu, a commettere errori ci si mette un attimo. E ancor meno ad ammetterli, appunto, chiarendo la situazione e ciò che il prodotto è in grado di fare ancor prima di metterlo in mano agli utenti che lo testano.



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Cosa ha detto l’AD di Google ai dipendenti su Bard?

Sundar Pichai, AD di Google, è stato molto onesto con i dipendenti inviando loro una nota in cui spiega le difficoltà che Bard incontrerà non appena sarà diffuso al pubblico. Come riporta CNBC – che ha pubblicato il testo della nota inviata dall’amministratore delegato – i dipendenti sono stati avvertiti rispetto al fatto che «le cose andranno male» e che «il feedback degli utenti è fondamentale per migliorare il prodotto e la tecnologia sottostante». Feedback che è stato apertamente richiesto.



Sono 80 mila i dipendenti che hanno partecipato al test di Bard e, a questo punto, il successo o meno della chatbot AI dipenderà dai test pubblici. Ci sono anche disclaimer di Bard in cui Google mette le mani avanti evidenziando come il sistema possa commettere errori o «dare risposte imprecise o inappropriate».

La confusione dei dipendenti Google sulla chatbot

In una recente riunione i dipendenti di Google avrebbero manifestato una serie di perplessità in merito allo scopo di Bard. In particolare, nel corso di questa riunione i dirigenti hanno provato a fare una distinzione tra il prodotto di ricerca principale (LaMDA di Google, che punta a rispondere a domande complicate o aperte del tipo “dammi idee su come far conoscere a mia figlia la pesca a mosca”).



Gli 80 mila dipendenti coinvolti – ha reso noto Pichai – hanno accolto l’appello della dirigenza per contribuire a riscrivere le risposte sbagliate del chatbot. Oltre ai dipendenti, sono stati invitati a partecipare ai test anche 10 mila persone «provenienti da diversi contesti e prospettive».

Il testo integrale della nota:

Ciao, Googlers

La scorsa settimana è stata una settimana importante per Al, con gli annunci relativi a Cloud, Developer e Workspace. Questa settimana ci sarà ancora di più, perché inizieremo ad ampliare l’accesso a Bard, annunciato per la prima volta a febbraio.

A partire da oggi, i cittadini degli Stati Uniti e del Regno Unito possono iscriversi all’indirizzo bard.google.com. Questo è solo un primo passo e continueremo a estenderlo ad altri Paesi e lingue nel tempo.

Sono grato al team di Bard, che probabilmente ha trascorso più tempo con Bard di qualsiasi altra cosa o persona nelle ultime settimane. Apprezzo molto anche gli 80.000 Googler che hanno contribuito a testarlo nel cibo per cani dell’azienda. Dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro e degli anni di scoperte tecnologiche che ci hanno portato fin qui, tra cui la nostra ricerca sul Transformer del 2017 e modelli fondamentali come PalM e BERT.

Anche dopo tutti questi progressi, siamo ancora nelle fasi iniziali di un lungo viaggio in Al. Man mano che un numero maggiore di persone inizierà a utilizzare Bard e a testarne le capacità, ci sorprenderà. Le cose andranno male. Ma il feedback degli utenti è fondamentale per migliorare il prodotto e la tecnologia sottostante.

Abbiamo adottato un approccio responsabile allo sviluppo, invitando tra l’altro 10.000 tester fidati di diversa provenienza e prospettiva, e continueremo ad accogliere tutti i feedback che ci arriveranno. Impareremo da essi e continueremo a iterare e migliorare.

Per il momento, sono entusiasta di vedere come Bard stimoli la creatività e la curiosità delle persone che lo usano. E non vedo l’ora di condividere l’intera portata dei nostri progressi in Al per aiutare le persone, le aziende e le comunità quando ci avvicineremo all’I/O a maggio.

-Sundar