Polli normali | Liberi pensatori: la rubrica che dà voce ai pensieri dei lettori

Industrializzare la sanità, si può. Basta andare in una macelleria di quelle di una volta, e confrontare due polli: ruspante, come dicono, e “normale”. Giallo, il primo dal prezzo più evidente, il secondo bianco, dal petto opulento come un Geordie Shore.

Polli, bestiame e sempre di più uomini uniti da soluzioni drastiche per evitare il veterinario, la ricerca della malattia e la cura.

Ed è così che da almeno 10 anni non c’è regione, ente con portafoglio, che non tenti il taglio di prestazioni sanitarie (pubbliche) di ogni livello: pronto soccorsi, attivi addirittura solo di giorno o con distanze anche di 80Km uno dall’altro, pronto soccorsi pediatrici, la vergogna di qualsiasi firma che ne approva anche solo il pudore, medici della mutua, che prenotato visite ogni 10 minuti (creando code nei centri che vanno tanto di moda, veri e propri lazzaretti), prestazioni con liste d’attesa che pure google calendar ti prende per il culo.

Farei nome e cognome di una pediatra che ha avuto il coraggio di posare un cartello, sulla sua porta, la cura per la varicella così da evitare che si entri pure. Dottoressa, 60 anni suonati, con le palle piene di un sistema che la invita a convegni e la lascia sola e con la catena produttiva.

Prevenzione ad ogni costo, sempre di più, in una vita che ancora non ha da capire. Tutti col casco in treno, ma con scali automatici, meno tecnici e manutenzione da regionale/pendolare. Effetti collaterali? Abbiamo appena capito che non abbiamo capito, ma se non proviamo non capiamo e tanto la scienza è quella di Galileo – che mai avrebbe pensato di doverla applicare ad un sistema complesso. La scienza del denaro senza politica per l’uomo, che ignora la demarcazione e la filosofia della scienza, trasla il problema con astuzia sul pratico del bilancio.

Come per i polli, ci sono quelli ruspanti, che costano cari perché hanno bisogno del loro spazio vitale, e quelli “normali”, che costano sempre meno – un pochino pallidi – sui regionali sicurissimi.

(in copertina foto ANSA / LARRY LEUNG / PAL)

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