In che cosa consiste la Poison Pill di Twitter per impedire a Elon Musk l’acquisto

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Twitter ha deciso di mettere in campo la sua Poison Pill, tattica aziendale per contrastare le acquisizioni ostili e spingere alla trattativa

Visto che il tentativo di acquisizione del 100% delle azioni di Twitter da parte di Elon Musk è sgradito al consiglio di amministrazione della piattaforma, la decisione è presa: via con la Poison Pill di Twitter (la Pillola Velenosa) per impedire all’imprenditore di indurre l’azienda a vendere. In cosa consiste, a livello pratico, questa azione che non solo comporta un rifiuto (nemmeno affermato ufficialmente) ma un vero e proprio contrasto all’azione di Musk?



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Poison Pill di Twitter, i piani della piattaforma

Per capire questa situazione occorre entrare nelle dinamiche aziendali andando a ricercare la definizione di Poison Pill, ovvero una tecnica di difesa messa in azione in riferimento a un’offerta pubblica di acquisto ostile. Viene solitamente lanciata dal management di una società allo scopo di scoraggiare il possibile acquirente dal completare l’operazione messa in campo. Nel caso specifico della Poison Pill di Twitter, si tratta di un’azione atta a «ridurre la possibilità che qualsiasi entità, persona o gruppo prenda il controllo di Twitter accumulando azioni sul mercato senza pagare a tutti gli azionisti un premio adeguato o dando al consiglio di Amministrazione tempo sufficiente per prendere decisioni informate».



Nel caso specifico, il piano di Twitter prevede quanto segue – con Musk al 9% delle azioni acquistate -: se qualcuno acquista o prova ad acquistare oltre il 15% delle azioni gli altri azionisti possono acquistare azioni aggiuntive a un prezzo di favore. Così facendo, per Musk l’operazione diventerebbe molto più costosa di quanto attualmente già non sia (oltre 40 miliardi di dollari) poiché andando ad aumentare il numero di azioni totali la sua quota scenderebbe. Le Poison Pill, quindi, vengono messe in campo per scoraggiare le acquisizioni ostili e per spingere alla trattativa.

La Poison Pill messa in campo da Twitter rimane in vigore – come ha fatto sapere l’azienda stessa – fino al 13 aprile 2023. Questa azione, come ha fatto notare l’azienda comunicando la decisione presa, non va comunque a impedire al board «di accettare un’offerta di acquisizione”, nel caso in cui la ritenesse “nel migliore interesse della società e dei suoi azionisti».