Pippo Civati: “Dalla Liguria inizia il nostro partito nuovo, sarà come la Scozia”

Pippo Civati: “Dalla Liguria inizia il nostro partito nuovo, sarà come la Scozia”, dice il deputato lombardo intervistato dalla Stampa. Se in Italia come in Inghilterra la “sinistra masochista” fa perdere i partiti della sinistra di governo in tutta Europa – parole di Matteo Renzi, allora la corsa a Genova fra le due sinistre di Raffaella Paita e di Luca Pastorino sarà come la lotta per una Edimburgo in salsa nostrana. Il deputato lombardo fuoriuscito dal Partito Democratico e al lavoro per un “nuovo soggetto politico” consegna alle stampe la sua risposta al presidente del Consiglio.

PIPPO CIVATI: “LA LIGURIA COME LA SCOZIA”

Sulla Stampa le parole di Pippo Civati.

«Genova ha dato il nome ai jeans, a un tipo di vela e a tante altre cose – dice –. Spero sia di buon auspicio: l’operazione Pastorino può diventare il modello di ispirazione per quello che vorremmo fare dal 2 giugno». «Un soggetto politico totalmente nuovo»: un partito, prima un gruppo al Senato anche con ex grillini. Un’alternativa al partito della Nazione. «Che poi – continua Civati – questo oceanico partito della Nazione, la Balena Bianca 2.0, in Liguria rischia di non prendere nemmeno il 30%». E qui torniamo alla sinistra masochista, e a Renzi che accusa Pastorino di voler far perdere Paita e il Pd: «L’argomento è poverissimo: il potente premier, il faraone d’Italia che si appella al voto utile fa tenerezza. Ma come? Prima ci considerava perdenti e inutili e adesso dice che senza di noi non vince?».

I destini dei due ex compagni di partito che tanti anni fa sedevano al tavolo della stessa stazione Leopolda, prima edizione, quella di Prossima Fermata Italia, ora incrociano le armi all’ombra della Lanterna.

 Inutile girarci intorno, Genova non vale una messa: la mutazione genetica del Pd renziano è qui che verrà testata. Dove il Pd sfida il Pd. Renzi e Civati sanno che se perdono, perdono tanto: il primo l’integrità del suo partito, il secondo l’occasione di lanciare la sua «cosa rossa»

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PIPPO CIVATI: “IN LIGURIA LE LARGHE INTESE”

Il presidente del Consiglio dei Ministri tornerà in Liguria altre due volte; Giuseppe Civati si fermerà “per giorni”. Secondo l’ex esponente della minoranza del Partito Democratico, se vince l’ex pupilla politica del governatore uscente Claudio Burlando in Liguria sbarcheranno le larghe intese, sul modello nazionale, nel sistema che ormai dilaga ovunque.

 «Se vince Paita ci saranno le nuove larghe intese. E’ la linea di Renzi, che passa da Alfano e arriva a Verdini». Non sembra esserci una prospettiva di ricucitura post-voto: «Con la Paita abbiamo deciso di non allearci»

Piuttosto, la lista guidata dal sindaco di Bogliasco punta a guardare al Movimento Cinque Stelle, anche a costo di formare, se sarà necessario, “un governo di minoranza”, scrive la Stampa. E intanto si prepara la prossima fuoriuscita dal Partito Democratico: Stefano Fassina, intervistato dal Manifesto, annuncia che se la riforma della Scuola non cambierà al Senato lui uscirà dal Pd.

Se non ci saranno radicali correzioni sulla scuola il mio percorso nel partito si concluderà perché ho già fatto tutte le tappe dell’opposizione interna, e su questioni di massima rilevanza: dalla svolta liberista sul lavoro al populismo delle riforme elettorale e costituzionali. La mia scelta e’ seriamente legata a quello che avverra’ sul disegno di legge scuola: al Senato lo spazio per miglioramenti profondi non e’ ancora chiuso. Nel giro di poche settimane vedremo. Mi sto accorgendo che tanto Pd se n’e’ gia’ andato. Un pezzo del partito l’abbiamo gia’ perso. Questo pezzo del Pd che sta fuori dai palazzi e’ ormai fuori anche dal Pd”.

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