Piero Angela dice che Conte ha fatto bene a coinvolgere Chiara Ferragni e Fedez

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Il messaggio di sensibilizzazione attraverso le figure molto seguite dai giovani

La telefonata di Conte a Chiara Ferragni e Fedez affinché si prodigassero in una campagna social di sensibilizzazione sull’uso della mascherina ha provocato alcune reazioni contrarie, sia dall’opinione pubblica che da alcuni personaggi politici (vedi Salvini). Questa scelta, però, è stata valutata positivamente da parte del decano dei divulgatori: Piero Angela. Intervenuto ai microfoni di Un giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha parlato anche del comportamento dei giovani, della situazione Coronavirus in Italia e dell’uso del termine coprifuoco.



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«Conte ha fatto bene a coinvolgere due personaggi come Fedez e Chiara Ferragni nella campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo della mascherina? Certo, abbiamo visto che durante l’estate la curva era scesa tantissimo – ha commentato Piero Angela -. La curva epidemiologica ha mostrato come durante la stagione estiva c’è stato un netto calo, ora invece tutto è tornato a crescere. Ora è evidente che questo sia legato ai comportamenti».



Piero Angela, il virus e i comportamenti

Uno dei fattori che ha contribuito alla risalita del numero di casi di infezione in Italia (ma anche a livello mondiale), secondo Piero Angela, è molto chiaro: il comportamento di molte persone che, pensando di aver scampato il pericolo, hanno abbassato la tensione e si sono rese protagoniste di comportamenti non in linea con il delicato momento che stiamo vivendo: «Il virus non è cambiato, quindi con il ritorno alla vita normale. Occorre trovare un certo equilibrio: le cose superflue si possono evitare, tendendo presente tutte le esigenze di quelli che lavorano».

Il coprifuoco, una parola da guerra ma inevitabile

Poi si è soffermato sul termine tornato in auge da qualche giorno con la decisione delle Regione Lombardia e della Campania: «Il coprifuoco c’era durante la guerra. Forse potrebbe fare effetto sulle persone, non penso sia una parola sbagliata. Io vado a dormire presto la sera, al massimo alle 23.30 spengo la luce. E penso a quei poveretti che si preparano a uscire per andare alle movide e in discoteca. Io giovani stanno prendendo precauzioni, ma non tutti e si sa che oggi il rischio maggiore è il contagio in famiglia».