Piergiorgio Odifreddi ha concluso la collaborazione con Repubblica per la critica alle false interviste al Papa di Scalfari

04/04/2018 di Redazione

Piergiorgio Odifreddi ha concluso la sua lunga collaborazione con Repubblica. La decisione è stata presa dal direttore della testata Mario Calabresi, che ha ritenuto incompatibile la prosecuzione della collaborazione dopo le critiche del matematico piemontese a Repubblica per la pubblicazione di fake news di Eugenio Scalfari sul Papa.

Piergiorgio Odifreddi ha concluso la collaborazione con Repubblica per la critica alle false interviste al Papa di Scalfari

Odifreddi aveva scritto un post molto duro sul suo blog sul sito di Repubblica.it il 2 aprile in merito alle tre interviste che il fondatore di Repubblica ha svolto nel 2013, 2014 e nel 2018 con il pontefice. Colloqui ricostruiti da Scalfari e puntualmente smentiti dal Vaticano, che ha ogni volta negato le “svolte” teologiche o dottrinarie contenute nelle affermazioni del Papa riportate su Repubblica.

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Piergiorgio Odifreddi ha riportato sul blog la lettera di Mario Calabresi, nella quale il direttore di Repubblica gli aveva detto come  «non posso che prendere atto con dispiacere che un percorso comune è finito. Ciò non accade per le critiche a Scalfari, che sono lecite e fanno parte di un libero dibattito, ma per quello che hai scritto del giornale con cui collabori da anni. Il problema è che non si può collaborare con un giornale e contemporaneamente sostenere che della verità ai giornalisti non importa nulla. Che oggi serva di più pubblicare il falso del vero. Questo è inaccettabile e intollerabile, non solo per me ma per tutti quelli che lavorano qui».

 

Piergiorgio Odfreddi ha ringraziato Repubblica, i direttori del giornale come del sito e i giornalisti per la lunga collaborazione, durata 18 anni. Nel suo post di addio alla testata il matematico piemontese ha scritto come «è forse dunque una mia “colpa sociale”, l’aver sempre cercato di dire ciò che pensavo, anche quando sarebbe stato più comodo o più utile (e a volte, forse, anche più corretto o più giusto) tacere. Ma ciascuno di noi è fatto a modo suo, e io sono fatto così. Dunque, un grazie a tutti, e a risentirci magari altrove».

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