Il tweet del Senato sulla pista anarchica a Piazza Fontana e la solita scusa dell’errore tecnico

Perché quando si sbaglia non si ha la decenza di ammettere di aver fatto una cavolata?

13/12/2021 di Gianmichele Laino

Se c’è una cosa che la gestione dei social network di istituzioni o personaggi pubblici ha in comune è quella di attribuire al cosiddetto problema tecnico – espressione volutamente vaga, che vuol dir tutto e non vuol dir niente – anche le più evidenti cavolate dettate dall’imperizia o dall’imprudenza. Nella fattispecie, nel giorno del 52° anniversario della strage di Piazza Fontana – l’evento che diede il via alla cosiddetta stagione delle stragi -, il Senato della Repubblica, dal suo account Twitter ufficiale, ha pubblicato un link alla relazione di Mantica e Fragalà (che facevano parte della Commissione Stragi durante la XIII legislatura) in cui si minimizzavano le responsabilità del terrorismo nero dietro l’atto terroristico avvenuto a Milano nel 1969 e si rispolverava la pista anarchica.

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Piazza Fontana e il tweet del senato che rispolvera la pista anarchica

Il tweet – segnalato dal deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni – è stato poi cancellato. Il quotidiano La Stampa ha riportato una nota del Senato, in cui si parla di errore tecnico – appunto.

Come stabilito da una sentenza della Cassazione, la strage fu opera di «un gruppo eversivo costituito a Padova nell’alveo di Ordine nuovo». Una matrice molto chiara che, tuttavia, non diede mai la possibilità – viste le assoluzioni precedenti – di perseguire gli autori materiali della strage che inaugurò la strategia della tensione. La pista anarchica – e il caso della morte di Pinelli – fu quella che venne in un primo momento seguita nelle indagini, ma che poi risultò non essere attendibile. Nel documento twittato dal Senato nella giornata di domenica 12 dicembre, invece, questa pista anarchica veniva nuovamente riproposta. Gli autori del documento – lo si ricorda – facevano parte di partiti di estrema destra come Movimento Sociale (e Enzo Fragalà, nello specifico, aveva militato anche nel Centro Studi Ordine Nuovo).

Molto strano, dunque, che l’account ufficiale del Senato abbia ripreso un documento che – sebbene emerso dal lavoro della commissione stragi – offra in realtà una visione parziale (e non in linea con quanto emerso dall’iter giudiziario che si è occupato del tragico evento della storia italiana) della strage di Piazza Fontana. Ma invece di assumersi delle responsabilità, si preferisce come al solito dare la colpa a un errore tecnico.

Nel 2021, quando ormai i social network sono uno strumento alla portata di tutti, i cui meccanismi sono noti ai più e che non hanno segreti soprattutto per quello che riguarda le azioni volontarie di pubblicazione, definire genericamente “problema tecnico” una evidente pubblicazione errata significa rifugiarsi dietro a un dito.

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