Mi Assumo, la piattaforma per l’orientamento a scuola che sfrutta gamification e giochi di ruolo

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A raccontarci dalla A alla Z come funziona Mi Assumo è Rosy Russo, presidente di Parole Ostili, tratteggiando uno strumento molto utile

Mi Assumo è una piattaforma che sta per essere lanciata – l’evento è previsto per venerdì 29 aprile – che viene definita «piattaforma che ti aiuta a scoprire chi sei e a scrivere il tuo curriculum» e « bussola al servizio delle nuove generazioni: dagli 11 ai 26 anni». Per capire di più rispetto al progetto abbiamo chiesto l’intervento di Rosy Russo, presidente di Parole Ostili (progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole). Come funziona la piattaforma Mi Assumo e cosa vuol dire che dà la possibilità di «scoprire chi sei attraverso azioni di gaming»?



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Piattaforma Mi Assumo, perché iscriversi

La mission di questa piattaforma è fornire un aiuto alle nuove generazioni affinché riconoscano e sviluppino le proprie attitudini e competenze esplorando le professioni del futuro. Il percorso viene compiuto dall’utente sfruttando il gaming con «i ragazzi e le ragazze che possono cimentarsi in una serie di attività e percorsi formativi che consentono loro di esplorare meglio se stessi e le proprio opportunità di crescita».



I giovani che sfruttano questa piattaforma dovrebbero riuscire a esplorare e a collocare se stessi rispetto alle otto competenze chiave che l’UE ha individuato quando si tratta di prospettive professionali. Uno strumento, insomma, che aiuta ad avere maggiore consapevolezza rispetto alle scelte che tutti gli studenti italiani sono chiamati a fare a partire dalla terza media in poi, dalla scelta dell’istituto superiore a quella di andare a lavorare o preferire l’università.

L’idea di questa piattaforma nasce dall’esperienza del progetto sociale maturata nei suoi cinque anni di vita, come ci ha spiegato Russo, allo scopo di rispondere a una duplice esigenza – dei ragazzi e della aziende -: «Gli HR di moltissime aziende ci raccontano della fatica delle nuove generazioni ad entrare nel mondo del lavoro non tanto perché mancano le conoscenze ma perché mancano gli atteggiamenti, le capacità più relazionali e etiche, il sapere stare in un luogo di lavoro e saper gestire il mondo delle relazioni. Ci sono poi, dall’altra parte, le fatiche di un mondo della scuola che lavora molto sulle conoscenze ma non ha ancora un percorso di accompagnamento al tema dell’orientamento».



Dagli 11 ai 26 anni i ragazzi vengono accompagnati per capire e generare un CV

La scelta è quella di partire con l’orientamento da subito ed è tutto incentrato su gamification e giochi di ruolo: «Per i più piccoli, alle medie, si tratta di un viaggio nello spazio in cui si hanno a disposizione otto pianeti e a ogni pianeta corrisponde una competenza. Tu arrivi su ogni pianeta e trovi un personaggio che ti accoglie e ti fa sperimentare e esplorare tutta una serie di cose, tu diventi quel personaggio: se incontri Napoleone diventi Napoleone e poi, seguendo il percorso, rispondi». Si tratta, quindi, di test per capire le attitudini dei ragazzi tramite lo strumento della gamification.

«Con i ragazzi delle superiori, invece, esplorando queste otto competenze si parte dall’attualità di qualsiasi genere: che sia l’insulto a Liliana Segre o che sia la notizia sui corridoi umanitari, l’obiettivo è quello di far capire cosa accade attorno a noi e di proporre una serie di professioni legate alla notizia. Se parliamo della Segre, ad esempio, parliamo di professione giornalista, professione medico – dal momento in cui lei doveva vaccinarsi – e di polizia postale – poiché loro si sono occupati degli insulti -. Nei corridoi umanitari, invece, il collegamento è con l’addetto alla logistica e con i mediatori culturali – ci spiega la presidente – e ad ogni situazione sono abbinati tre o quattro mestieri».

Lo scopo è guidare i giovani attraverso le competenze e ciò che piace loro per capire quello che vorrebbero diventare da grandi, quello che sanno fare e che gli piace fare. Con questo approccio si arriva all’orientamento per le superiori, che «riguarda l’esplorazione in piattaforma di ciò che sono le professioni attraverso una mappa: abbiamo diviso il mondo del lavoro in sette ambiti professionali e ad ognuno corrisponde una grande città. Ogni ambito di lavoro corrisponde a un quartiere e, nel momento in cui vi entrano, trovano una serie di edifici e ognuno è una professione. Cliccandoci si scopre cos’è quella professione e dover formarsi per diventarlo, il tutto basato sulla geolocalizzazione».

La gamification si vede anche nella possibilità di misurarsi tra singoli e gruppi, anche altre classi, attraverso giochi con i quali si impara (ad esempio sull’Unità d’Italia) avendo obiettivi e un tempo per raggiungerli. La piattaforma, nell’ottica della massima inclusività possibile, potrà essere utilizzata su ogni tipo di device – dagli smartphone ai tablet passando per i pc -.