Piattaforme e vaccini: come gli Usa hanno risolto il problema dei vaccini avanzati

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Mentre negli Stati Uniti hanno trovato un modo efficace per evitare gli sprechi di dosi avanzate tramite una piattaforma, in Italia dobbiamo presentarci per la somministrazione in quindici minuti

Dr. B non è la prima applicazione che si pone questo obiettivo ma è senza dubbio quella che sta permettendo a più persone di ricevere le dosi di vaccino che, a fine giornata, non sono state somministrate. Per ora il servizio – creato da Cyrus Massoumi – è attivo a New York e in Arkansas e più di mezzo milione di persone si è iscritto per entrare nel programma – quando due settimane fa erano circa 300 mila gli iscritti – che mira a ridurre al minimo lo spreco delle dosi di vaccino. «Questo vaccino è la risorsa più sacra che abbiamo sulla terra in questo momento e ci siamo preoccupati del fatto che molte dosi andassero perdute a fine giornata», ha affermato Massoumi. Mentre in Italia succede che per le dosi avanzate di Pfizer si venga chiamati con la richiesta di raggiungere l’ospedale in tempi record di quindici minuti – come racconta il Corriere – negli Stati Uniti un quarto d’ora è il lasso di tempo che si ha per confermare che, nelle successive due ore, ci si potrà recare nel luogo dove farsi somministrare la dose.



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Piattaforma Dr. B vaccino per non sprecare dosi

Il sistema ideato in Usa e raccontato da The Verge sta funzionando perché permette di non sprecare le dosi di vaccino destinate alle persone che non si sono presentate in quella giornata. S stima – ha affermato il fondatore della piattaforma – che ben il 20-30% degli appuntamenti presi per la somministrazione viene saltato. Le dosi di vaccino destinate a queste persone rimangono così scongelate e devono essere utilizzate nelle successive sei ore per non andare perse. Proprio per arginare questa situazione si è cominciato a ridistribuire le dosi al personale – quelli che già non sono stati vaccinati – e alle persone fuori dai siti di somministrazione, creando però confusione. Realtà come Dr. B sono nate per rendere questa azione ancora più semplice ed efficace grazie alla tecnologia.



Come funziona piattaforma distribuzione vaccini

La forza di questi sistema è che riesce a far sì, in maniera organizzata, che nel giro di quelle sei ore le dosi vengano utilizzate per qualcun altro. Dr. B crea una lista d’attesa basandosi sui dati forniti dalle persone al momento dell’iscrizione, ovvero il codice postale di casa loro e un questionario che varia in base al proprio stato poiché ci sono variazioni anche solo per stabilire chi ha diritto per primo al vaccino. Quando le dosi avanzano gli utenti che abitano nelle vicinanze ricevono un messaggio da Dr. B in base alle priorità stabilite dall’elenco. Ricevuto il messaggio, ogni partecipante ha quindici minuti per confermare di poter raggiungere il luogo dove glielo somministreranno; dopo la conferma il cittadino ha a disposizione due ore per raggiungere la posizione. Chi comunica di non riuscire in quel lasso di tempo finisce in fondo alla lista all’interno del proprio gruppo di priorità. Il servizio in questione – almeno per ora – non prevede monetizzazione e i servizi di hosting e back-end sono donati fa grandi aziende come Amazon o Twilio.