Il piano dell’Italia per insegnare le competenze digitali a studenti e lavoratori

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L’Assemblea nazionale di Repubblica Digitale ha esposto i piani dell'Italia per appianare il divario digitale dei nostri cittadini rispetto al resto dell'Europa

Al via i lavori dell’Assemblea nazionale di Repubblica Digitale, iniziativa per combattere il divario digitale di natura culturale che vede l’Italia e i suoi cittadini indietro risetto ad altri paesi europei. «Con il PNNR sono in cantiere gli interventi necessari a colmare il gap sulle competenze digitali con gli altri Paesi – ha esordito il ministro dell’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale Vittorio Colao – e, assieme alle iniziative della Coalizione Nazionale, intendiamo raggiungere questo ambizioso obiettivo». L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale e si articolerà in sei workshop interattivi con i membri del Comitato Tecnico Guida e le organizzazioni (più di duecento) che hanno aderito alla Coalizione Nazionale per le competenze digitali.



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Il monitoraggio del miglioramento delle competenze digitali nel paese

Durante l’eventi è stato presentato il primo rapporto di monitoraggio del Piano operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali. Grazie a questo monitoraggio si potrà procedere con l’aggiornamento del Piano, che prevede 110 azioni da completare entro il 2025. Saranno coinvolti 20 milioni di cittadini tra cui il 50% dei dipendenti pubblici, 2,5 milioni di lavoratori del settore privato, 6 milioni di studenti e 800 mila docenti.



Colao ha insistito, in particolare, su quattro ambiti nei quali intervenire: formazione delle competenze con particolare riguardo per le STEM (discipline scientifico-tecnologiche), formazione del settore pubblico con focus in particolare sulle competenze da rafforzare della dirigenza in campo transizione digitale, aumento delle competenze ICT di cittadini e aziende così da facilitare la fruizione dei servizi pubblici digitali.

Investimenti nelle competenze digitali a scuola, a lavoro e nel mondo della ricerca

Fabrizia Benini – Capo dell’Unità Digital Economy, Recovery Plan and Skills della Commissione Europea – ha sottolineato quanto sia necessario sanare quel divario a partire da «uno sforzo congiunto degli attori in campo, a partire dalla scuola primaria». In tal senso, ha specificato, «il PNRR investe in questa direzione e coinvolge vari settori: il digitale, l’istruzione e la ricerca». Un quinto degli investimento del PNRR è stato destinato a questo scopo e «la Presidente della Commissione europea ha proposto un dialogo strutturale ad alto livello, che coinvolga il mondo dell’istruzione, del settore digitale, l’ecosistema del lavoro e della ricerca».



Viene lanciato, per l’occasione, anche il Premio nazionale per le competenze digitali da destinare per la valorizzazione di progetti di sviluppo delle competenze digitali rivolte ai cittadini e realizzate da pubbliche amministrazioni, terzo settore e imprese. Saranno premiate azioni innovative con approccio digitale originali, efficaci e replicabili in altri contesti. Saranno quattro le categorie in concorso: Digitale per tutti, Digitale inclusivo, Digitale contro il divario di genere, Digitale nell’educazione per le scuole. Le candidature saranno aperte a partire dal 15 novembre fino al 17 gennaio 2022.