L’attentato terroristico e il disastro ambientale. Una petroliera iraniana che stava transitando nel Mar Rosso è stata colpita questa mattina da due missili, proprio davanti alle coste di Gedda, in Arabia Saudita. Le autorità di Teheran hanno subito parlato di un attentato terroristico: non ci sono stati danni all’equipaggio, ma il disastro ambientale sembra essere inevitabile. Diversi quantitativi di greggio, trasportati dalla petroliera, si sono riversati in mare.
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L’imbarcazione faceva parte della flotta della National Iranian Oil Company. Al momento, i media sauditi tacciono e il sospetto è che ci possano essere responsabilità nel Paese per quanto accaduto alla petroliera. Sempre i media iraniani, invece, diffondono dichiarazioni rassicuranti sullo stato di salute dei membri dell’equipaggio che, anzi, starebbero analizzando le cause dell’esplosione e i danni riportati dall’imbarcazione.
Dal porto di Gedda, come testimoniato da diverse immagini diffuse sui social network, si vede un’alta colonna di fumo avvolgere l’imbarcazione.
L’effetto dell’incidente – a borse aperte – è impattante sui mercati: dopo quanto accaduto nel Mar Rosso, probabilmente considerando eventuali tensioni che di qui in avanti potranno caratterizzare il mercato del petrolio in medio oriente, i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 74 centesimi a 54,2 dollari l’oncia. Un vero e proprio incremento nevrotico del prezzo del petrolio, rispetto alla normale media del periodo.