Perquisizioni della Gdf nell’ambito dell’inchiesta sui 49 milioni della Lega

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L'inchiesta genovese nata da quella sui rimborsi elettorali del Carroccio

La Guardia di Finanza, su richiesta della procura di Genova, starebbe effettuando delle perquisizioni per una inchiesta nata da quella che ha portato alla confisca dei 49 milioni di rimborsi elettorali della Lega. I magistrati genovesi sospettano che il denaro che il partito sta restituendo allo Stato a rate sia stato riciclato e nel mirino sarebbe finita l’Associazione Maroni presidente.



Perquisizioni della Gdf per i 49 milioni della Lega

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Secondo le ipotesi della nuova inchiesta, i 49 milioni che da settembre il Carroccio sta restituendo allo Stato per il caso dei rimborsi elettorali sarebbero stati fatti sparire tramite la banca Sparkasse di Bolzano nella regione di Lussemburgo, per poi essere stati fatti rientrare a seguito dei primi sequestri disposti dalla procura. Si tratta di 10 milioni che la banca ha dichiarato essere fondi dell’istituto e non quindi legati al partito.



Entra quindi in campo l’Associazione Maroni presidente che, secondo quanto dichiarato questa estate da Marco Tizzoni in un esposto, sarebbe stata tenuta nascsta «ai consiglieri dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi». Tuttavia, l’ex segretario del Carroccio si è difeso, riportando queste dichiarazioni: «Non ho mai avuto alcun ruolo gestionale o operativo all’interno dell’associazione – ha detto -, ma sono certo dell’operato di Galli».

Il nome a cui Maroni fa riferimento è quello del presidente dell’Associazione Maroni presidente. Si parte da questa operazione della Guardia di Finanza, dunque, per ricostruire il percorso di 450mila euro che sarebbero stati trasferiti proprio a questa Associazione dalle casse della Lega. Secondo gli inquirenti farebbero parte dei 49 milioni di euro di mancati rimborsi elettorali che il Carroccio è stato condannato a restituire allo Stato.



 

(Credits immagine di copertina relativa a Roberto Maroni:  ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)