Lo scandalo Pegasus si abbatte su Macron

Anche il presidente francese risulterebbe tra le persone intercettate con lo spyware di NSO Group

21/07/2021 di Gianmichele Laino

C’è un telefono che squilla all’Eliseo. Dall’altro capo della cornetta c’è il presidente francese Emmanuel Macron. Da qualche parte nel mondo, con tanto di cuffie e auricolari vari, c’è qualcuno che ascolta per filo e per segno le sue conversazioni. È l’ultima rivelazione del network non profit di giornalisti Forbidden Stories (che mette insieme prestigiose firme di diverse testate internazionali): Pegasus su Macron, lo spyware più potente mai creato da un’azienda privata era servito anche a intercettare le conversazioni personali del numero uno della repubblica francese.

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Pegasus su Macron e altri tra attuali ed ex capi di stato e di governo

La questione evidenziata da Forbidden Stories e dalle analisi di Amnesty International sta diventando molto più complicata rispetto alle premesse iniziali. Nei giorni scorsi, la vicenda sembrava una questione limitata all’esercizio della libertà di stampa e di espressione, visto che tra le vittime delle intercettazioni comparivano giornalisti e attivisti, per la maggior parte. Ma adesso lo spettro si allarga e copre anche scenari istituzionali. Emmanuel Macron, presidente francese che adesso deve fronteggiare l’ennesima grana del suo mandato, non sarebbe l’unico tra attuali ed ex capi di stato e di governo intercettati dallo spyware realizzato da NSO Group, una società israeliana.

La lista è lunga. C’è l’ex premier belga Charles Michel (attuale numero uno del Consiglio europeo), ma ci sono anche una serie di politici e sovrani di diversi Paesi del mondo, soprattutto di stati africani e asiatici: il presidente dell’Iraq Barham Salih, il presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa, il primo ministro del Pakistan Imran Khan, quello dell’Egitto Mostafa Madbouly e quello del Marocco Saad-Eddine El Othmani, gli ex primi ministri del Libano Saad Hariri e dell’Uganda Ruhakana Rugunda, il re del Marocco Mohammed VI. Non manca una intercettazione di peso anche al di là dell’Atlantico: nelle cuffie si sentiva anche la voce dell’ex presidente del Messico Felipe Calderon e del diplomatico statunitense Robert Malley.

La Francia, al momento, ha annunciato un’inchiesta sulla vicenda, partendo anche da considerazioni indipendenti per verificare e rafforzare le rivelazioni dei reporter. Sicuramente, lo scandalo Pegasus su Macron non aiuterà la reputazione del Paese e dell’intera Unione Europea nell’ambito della sicurezza informatica.

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