Paragone smonta il M5S su von der Leyen: «Non si sono accorti di essere determinanti» | VIDEO

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Ospite a Stasera Italia, il senatore pentastellato rimprovera i 14 del Movimento al Parlamento Europeo

La conta finale fa quadrare il cerchio del ragionamento di Gianluigi Paragone: con i 14 voti del Movimento 5 Stelle, l’ex ministra tedesca della Difesa, Ursula von der Leyen, è stata eletta prima presidente donna della Commissione Europea. All’indomani di quella votazione a scrutinio segreto nel Parlamento Europeo, i rappresentanti del M5S sono subito corsi a giustificare la loro scelta, spiegando che il discorso delle nuova numero uno avesse toccato in più punti vecchie battaglie del Movimento.



Un discorso che, come sottolineato da molti nella giornata di ieri, sembra fare acqua da tutte le parti, con i 14 europarlamentari a Cinque Stelle che hanno votato allineati a Macron, Merkel e Berlusconi (solo per fare alcuni nomi al centro di vecchi scontri dialettici) consentendo a Ursula von der Leyen di essere eletta, con la soglia minima di voti a favore superata grazie a sole 9 preferenze. E Gianluigi Paragone, ospite di Stasera Italia su Rete4, ha fatto notare la poca scaltrezza e le scarne giustificazione adottate dal Movimento 5 Stelle in questa occasione.



Paragone smonta le tesi M5S sul voto a von der Leyen

«Credo che il Movimento 5 Stelle non avesse capito che il suo voto potesse essere determinante – ha detto Paragone dagli studi di Stasera Italia -. Perché se io so di essere determinante vado a incassare e chiedo all’Unione Europea quello per cui non mi piace il suo profilo, quello di Ursula Von der Leyen. Ad esempio: se faccio una manovra a 2,8 me la accetti? L’UE deve essermi utile. Se, invece, deve essere utile solo ad alcuni ambienti, allora non la voglio. Ad oggi queste condizioni non ci sono».

I presunti successi pentastellati in Europa

Tutto il contrario di quanto decantato ieri dai vari rappresentati del Movimento 5 Stelle, con tanto di articolo pubblicato sul Blog e di vari post social, come quello del sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, che aveva scritto: «Il M5S col 17% ha ottenuto un VP (Vicepresidente, ndr) del PE (Parlamento Europeo, ndr) con l’elezione della Von der Leyen a Presidente della Commissione, l’inserimento nella sua agenda di 3 nostri temi: salario minimo orario, riduzione delle emissioni e riforma sull’immigrazione. Avete notizie di quelli del 34% e del 23%?». Successi che, come evidente, non hanno Paragone.



(foto di copertina: da diretta di Stasera Italia, Rete4)