La vicenda di Laurent, il ragazzino di 14 anni trovato morto nel carrello di un aereo atterrato a Parigi e partito dalla Costa D’Avorio, è stata commentata dal padre del ragazzino. Ani Guibahi Laurent Barthélémy, questo il nome completo come reso noto dal ministro dei Trasporti Francese, frequentava una quarta classe a Yopougon e quel giorno – come riferisce il padre – era andato a scuola come tutte le altre volte. Il gesto incomprensibile non trova spiegazione nella mente del genitore del ragazzino migrante morto: «mio figlio è stato fuorviato da qualcuno».
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«È un gesto inspiegabile, mio figlio è stato fuorviato da qualcuno»: queste le parole di Marius Ani Guibay, padre di Laurent, che tramite telefono domanda di rispettare il lutto della sua famiglia ma accusa chi non lo ha aiutato a salvare suo figlio e domanda aiuto alle autorità e ai giornalisti per venire a capo della tragica vicenda. Padre di quattro figli, Marius si definisce come «modesta» la propria famiglia; «anche con i pochi mezzi che abbiamo cerchiamo di crescere i nostri figli con sani principi» e Laurent «era tranquillo, un ragazzo sempre allegro, docile. Non era uno scapestrato, non beveva, non ci aveva mai dato alcun problema». Il padre di Laurent non riesce a darsi pace per quanto accaduto, considerato che suo figlio – per quanto ne sapeva – non aveva nemmeno un cellulare così come non aveva modo di arrivare all’aeroporto: «Chi ce l’ha portato? E perché non è stato fermato dagli agenti aeroportuali? Non è possibile che un minorenne possa aggirarsi da solo vicino a un aereo».
Secondo il padre Laurent non avrebbe mai pensato all’Europa ma solo a costruirsi un futuro studiando come gli altri suoi figli. «L’Europa? E chi ci pensa mai?», ha detto Marius, affermando che deve essere stato qualcun’altro a mettere nella testa del figlio «questa idea terribile». L’allarme da parte della famiglia è stato dato dopo che lunedì pomeriggio il ragazzino – come accadeva di consueto – non è tornato da scuola. Dopo che la sorella è andata a domandare agli amici cosa fosse successo i genitori di Laurent sono andati a denunciare la scomparsa «senza trovare sostegno da parte delle autorità» e diffondendo poi sui social «un avviso con la foto di Laurent per tentare di ritrovarlo». Solo giovedì è arrivata la tragica notizia, «quasi due giorni dopo il ritrovamento del corpo».
Oltre ad accusare le autorità dell’aeroporto il padre di Laurent ha affermato: «Attendo risposte dal governo. Aiutatemi anche voi giornalisti. Sono sicuro che c’è qualcuno che non dice tutta la verità». Nessun parente in Francia, nessuna ragione per partire e rischiare così tanto, zero possibilità per la famiglia di pagarsi il viaggio e arrivare da Laurent a Parigi. «Non ho i soldi per pagarmi il viaggio. Se le autorità mi diranno che è possibile allora, certo, lo farò per stare vicino a Laurent. Ma non voglio che rimanga in Francia, deve tornare qui, a casa», ha affermato Marius che ha ribadito quanto il figlio fosse ingenuo, tanto che «qualcuno deve avergli fatto credere chissà cosa».