«Siete zocc*le vere e represse», i post social misogini di Paolo Massari (prima dell’arresto con l’accusa di stupro)

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Il profilo è stato chiuso dopo il suo trasferimento in carcere, ma il settimanale Oggi pubblica quei contenuti

Domenica mattina l’arresto con l’accusa di stupro, oggi escono alcuni post misogini pubblicati sul suo profilo Facebook (che attualmente non esiste più, forse sospeso o cancellato). La vicenda che vede come protagonista il giornalista – ora sospeso da Mediaset – ed ex assessore all’Ambiente del Comune di Milano Paolo Massari si tinge di inevitabili risconti social. A pubblicare il contenuto di quei post è stato il settimanale ‘Oggi’.



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«Tante donne, professioniste, giornaliste, avvocati, si mostrano a 40-50 anni col c*lo all’aria. Sono le stesse che continuavano a dire che gli uomini pensano solo alla fi*a. Non avete pensato di essere voi zoccole vere e represse? Perché vi siete messe sempre con le tro*e di fuori e i culi in evidenza? Siete delle zocc*le e poi pretendete di giudicare gli uomini da frequentare. Ma andate a quel paese!». E non solo (come anticipa Dagospia): «Sarò misogino, come molti pensano. Ma vi sembra normale che su Fb le donne postino sempre foto in costume, anche fuori stagione? Poi siamo noi gli uomini porci e arrapati…».



Paolo Massari, i messaggi misogini su Facebook

Questi sono i messaggi che comparivano sul profilo Facebook di Paolo Massari fino a qualche giorno fa, prima dell’arresto arrivato domenica mattina dopo la denuncia di una donna – una sua ex compagna di scuola – che è stata soccorsa in strada mentre fuggiva – seminuda – dal garage del giornalista ed ex assessore, accusato di violenza sessuale.

Il profilo cancellato dopo l’arresto

Ora la pagina Facebook non esiste più. Dopo l’arresto, infatti, il profilo – che contava quasi 5mila ‘amici’ – è stato cancellato. Così come non sono più leggibili quei commenti misogini che, però, sono stati immortalati e pubblicati dal settimanale Oggi che giovedì in edicola offrirà un profilo del giornalista attraverso i racconti di alcuni colleghi ed ex colleghi.