I PanPers: «No alla censura, ma in Italia non si è ancora pronti per qualsiasi cosa»

Dieci anni insieme, dieci. Tra palco, video in rete, cinema. Andrea Pisani e Luca Peracino, meglio noti come I PanPers, sono ormai un duo comico conosciuto e apprezzato da tutti. Un apprezzamento che va oltre la loro partecipazione a Colorado, che spazia dal cinema al teatro e che ora, per celebrare questa “unione incivile”, si concretizza in un nuovo spettacolo: a Torino, l’11 e 12 maggio. Abbiamo però chiesto loro come diamine fanno a stare ancora insieme. Ad affrontare fasi in cui la comicità italiana ha subito e sta subendo un profondo cambiamento. Sia in rete che fuori.

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2007. Questo l’anno in cui avete caricato il primo video su Youtube. Era uno scherzo verso un amico, giusto? Come è partito il duo PanPers? Quando avete capito che era il caso di iniziare così e perché proprio su questa piattaforma?

Sì, era il 2007. Ma quel video non aveva la pretesa di essere un video di intrattenimento, era una presa in giro a un amico, quindi per pochissimi eletti. Banalmente l’abbiamo caricato su Youtube perchè così era più facile farlo vedere agli amici, non esisteva ancora WhatsApp. Tra l’altro fa effetto dire: non esisteva WhatsApp. Poco tempo dopo è partito il duo comico, quando abbiamo deciso che compiere atti osceni col grembiule del David non era un’espressione artistica e che quindi avremmo dovuto iniziare a scrivere sketch.

Colorado nel 2009 e poi il cinema, con Frank Matano in Fuga di cervelli. È stato semplice il passaggio dalla rete alla tv e poi al grande schermo? Avete dovuto cambiare qualcosa nella vostra comicità?

In realtà spesso la gente si confonde. Noi abbiamo iniziato con Colorado nel 2009, i primi “veri” video sulla rete li abbiamo messi dopo. Comunque poco cambia, bisogna riuscire a tradurre il linguaggio comunicativo di ogni mezzo e cercare di adattarsi. Chi prova a portare la comicità dalla rete alla tv, o dalla tv al cinema senza conversione prende solo sportellate in faccia. Noi questo l’abbiamo capito e cerchiamo di fare del nostro meglio, non sempre ci riesce ma direi che ci stiamo togliendo diverse soddisfazioni. Non abbiamo grosse preferenze fra tv, cinema, web e teatro ma sappiamo che i nostri sogni sono lì e corriamo a prenderli.

Siete da tanti anni attivi in rete, sui social. Avete visto l’evolversi della video comedy. Sia in rete che fuori. Oggi tutti caricano video su Youtube, Facebook e hanno una loro platea. Molte di queste persone non hanno a che fare con il teatro. Spesso sono personaggi di se stessi. Secondo voi si stava meglio quando si stava peggio? O semplicemente ci troviamo davanti a un ulteriore cambiamento?

Sicuramente ci troviamo di fronte ad un cambiamento. Ma quello è continuo e c’è da sempre. Nel 2013 eravamo gli unici in Italia insieme al maestro Frank (a cui facciamo l’in bocca al lupo per il suo film) a fare i Vine da 7 secondi su Facebook, ne abbiamo fatti centinaia. Poi hanno iniziato a farli tutti, poi hanno stufato, ora Vine forse non esiste manco più. Pian piano la gente si è spostata a fare video più lunghi. Ora che la qualità alta audio/video è alla portata di tutti le pretese del pubblico sono cambiate. Se prima guardavi un video di un tizio simpatico nella propria cantina che faceva lo scemo ora non interessa più, ora serve un contenuto, un messaggio. Personalmente pensiamo che pian piano si stia andando verso un’evoluzione del mezzo della rete. Ora sul web vanno tanto le cose che in Tv ci sono da sempre, sembra che tutti copino tutti e non ci sia nessuno davvero originale salvo pochi. Quindi fra poco la selezione naturale farà il suo corso e fra qualche anno avranno successo soltanto quelli che davvero hanno quel guizzo in più da differenziarsi. Per questo alla lunga avere basi teatrali, o di scrittura creativa, o semplicemente di talento che ti eleva rispetto a chi porta solo se stesso in video, faranno la differenza.

Satira e tv. Spesso capita che alcuni comici ricevano critiche per i loro sketch. Per esempio Gene Gnocchi sul caso Petacci. Esiste un limite che un autore si deve autoimporre? O semplicemente ci troviamo davanti al classico caso del perbenismo che non digerisce la satira davanti al piccolo schermo?

Un autore non si deve autoimporre alcun limite e può fare quello che gli pare, deve però fare i conti con la platea che ha davanti. Uno può non credere in Dio e dirlo, ma magari non in chiesa davanti a chi prega.
Noi personalmente siamo della fazione “No censura” però riconosciamo che in Italia il pubblico non sia ancora pronto per poter ascoltare qualsiasi cosa, quindi artisticamente è giusto poter scrivere e pubblicare quello che vogliamo, saremmo stupidi però poi a non considerarne le conseguenze o ancora peggio a lamentarcene. Visto che siamo in un paese che ti mette in croce molto volentieri stiamo sempre attenti a creare e pubblicare contenuti che siano un compromesso fra quello che piace a noi e quello che può piacere a chi ti ascolta. Qualcuno potrebbe dire che questo non fa di noi degli artisti veri ma ormai gli artisti veri sono veri come i Muppet.

Dieci anni insieme, oramai state andando per le nozze d’argento. “10 anni di minchiate” è il vostro nuovo spettacolo che andrà in scena al Teatro Nuovo di Torino il 12 maggio 2018. Come sarà stavolta?

Non ci sembra vero che siano passati più di 10 anni (praticamente 11) dall’inizio del percorso. Abbiamo deciso di fare lo spettacolo celebrativo perchè ci sembrava carino, ancora di più farlo solo a Torino che è la nostra città. Nonostante la vita lavorativa ci porti spessissimo a Milano e Roma il cielo di Torino sembra ridere al tuo fianco e questo per noi è importante. Chi ci conosce e ci segue da anni sa che questo spettacolo non potrà essere soltanto uno spettacolo che raccoglie i nostri migliori pezzi di repertorio che ovviamente ci saranno (lo zombie, Mika e Fedez, Akkattappara), i fan fedeli sanno che abbiamo così tanta voglia di cambiare che ci saranno di novità, sorprese e come dire….minchiate inedite.
Abbiamo avuto così tanta richiesta che abbiamo dovuto aprire anche la data del Venerdì 11 per far stare tutti.

Dopo Torino cosa faranno i PanPers? Progetti futuri?

“Siete sempre sul pezzo” ci dicono spesso i colleghi. Personalmente pensiamo sia uno dei migliori complimenti che si possa fare a chi fa della propria creatività un mestiere.
Abbiamo sempre idee e progetti in corso. La fortuna di avere un bel seguito sulla rete ti permette di essere il datore di lavoro di te stesso, nessuno deve dirti cosa può andare in onda e cosa no, quindi noi gran parte del tempo lo dedichiamo a video e progetti per internet, così che anche il giorno in cui la Tv e Cinema dovessero voltarti le spalle tu hai la scialuppa di salvataggio che ti sei costruito con le tue mani.
Tuttavia bollono in pentola un paio di idee televisive e teatrali che speriamo vivamente possano vedere la luce, in attesa della prossima edizione di Colorado.
Ps. Anche le interviste non possiamo farle totalmente serie. Avete trovato le tre citazioni a canzoni italiane che vi abbiamo nascosto nelle risposte?

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