La buona notizia era già stata data e ora arriva anche la conferma del Tar. JJ4, la mamma orsa che lo scorso 22 giugno è stata protagonista di un incidente che ha coinvolto due escursionisti, non verrà a abbattuta. A stabilirlo è stato il Tribunale amministrativo regionale di Trento, andando a confermare la sospensione dell’ordinanza provinciale firmata dal presidente Fugatti. La ragione va ricercata nel fatto che non si è trattato tanto di un problema di comportamento dell’orso singolo quanto di un problema più generalizzato di gestione della convivenza tra gli esseri umani e questi animali.
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L’incidente è «imputabile non al comportamento problematico di un singolo orso, ma ad un più ampio problema di gestione della convivenza con gli esseri umani»: questa la storica sentenza che traccia la strada ai casi che verranno in futuro. La vittoria è importante per gli animalisti, che si battono contro coloro che vedono l’abbattimento come un possibile strumento per risolvere la questione orsi, problematica soprattutto in montagna. I pachidermi a volte prendono animali da pascolo e fanno incursione nelle fattorie, danneggiando il lavoro di agricoltori e allevatori. La raccolta firme per impedire l’uccisione dell’orsa messa su da una serie di associazioni era arrivata a 100 mila persone e lo scorso 10 luglio gli ambientalisti erano riusciti a ottenere un decreto cautelare, ora confermato dalla sentenza.
Il presidente della Provincia Autonoma di Trento ha parlato di una «gestione degli orsi sul nostro territorio difficoltosa per il numero di esemplari presenti» – anche considerata la storia dell’altro esemplare, l’orso M49. Gli animalisti (Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf) hanno esultato: «Siamo felicissimi! Per ora, e fino alla udienza di merito, nessuno potrà torcere un pelo a JJ4 che, se accompagnata dai suoi cuccioli, potrà continuare a fare la mamma crescendo i suoi piccoli senza il rischio di essere fucilata per soddisfare interessi politici che nulla hanno a che fare con la sicurezza pubblica».