L’ordine dei giornalisti della Lombardia dice che quelli delle Iene non sono servizi giornalistici

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Il presidente dell'ordine regionale lombardo ha chiesto a Pier Silvio Berlusconi di formalizzare, in qualche modo, la situazione

La reprimenda dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia nei confronti de Le Iene è arrivata nei giorni scorsi, con una lettera che il presidente Riccardo Sorrentino (tra le altre cose, nota firma del Sole 24 Ore) ha indirizzato direttamente a Pier Silvio Berlusconi. Si tratta di un testo che mette in chiaro alcuni punti, sia per quanto riguarda l’aspetto formale dell’attività del programma Mediaset, sia per quanto riguarda la sostanza di alcuni servizi realizzati, non ultimo quello di Roberto Zaccaria, un uomo di 64 anni che si è suicidato qualche giorno dopo la messa in onda di un approfondimento dedicato alla vicenda che lo aveva coinvolto: tempo prima, un ragazzo di 24 anni di Forlimpopoli, si era tolto la vita e la famiglia ritiene che questo suo gesto estremo fosse stato dovuto alla scoperta di un caso di catfishing che aveva portato Zaccaria a fingersi, in rete, una ragazza con cui il giovane era convinto di avere una relazione. In seguito alle polemiche e alle evoluzioni della cronaca seguite al servizio de Le Iene, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha scritto a Berlusconi che il suo programma non fa attività giornalistica, né dal punto di vista formale, né dal punto di vista sostanziale.



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Ordine dei giornalisti contro Le Iene, la lettera di Riccardo Sorrentino

«Il programma che ospita i video delle Iene – scrive il presidente dell’Ordine della Lombardia nella lettera a Pier Silvio Berlusconi – non è una testata registrata e non rispetta dunque le regole prescritte dall’ordinamento giuridico per l’attività giornalistica (come accade, purtroppo, anche per altri programmi delle televisioni da Lei guidate) e perché i componenti delle Iene, pur svolgendo attività che voi considerate giornalistiche, non sono iscritti all’Ordine». Inoltre, sempre il presidente dell’Ordine regionale, ha avuto da ridire anche sulla sostanza di questo e di altri servizi giornalistici: secondo il giornalisti, anche in altri Paesi – dove non esiste un Ordine dei giornalisti, unicum in Italia – questo modo di lavorare sarebbe considerato contrario a qualsiasi principio della professione.



«L’autodisciplina delle imprese, che Lei auspica, ha dimostrato di non essere sufficiente né risolutiva: non in Italia, non all’estero – conclude Riccardo Sorrentino -. “Bisogna tener alto il livello di guardia”, Lei dice. Per tenere alta la guardia e potere definire “giornalismo” quello delle Iene bisogna fare, come primo passo, almeno una cosa semplice e chiara: dare forma giornalistica a quel lavoro, attraverso la registrazione al tribunale dei programmi che fanno a qualsiasi titolo informazione con la conseguente nomina di un direttore responsabile che sia garante della correttezza del lavoro che abbia una dimensione informativa».

Infine, l’ordine regionale della Lombardia si riserva di prendere iniziative a tutela della corretta informazione del pubblico.