Onu contro il dl sicurezza bis : «Viola i diritti umani»

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La lettera giunta nelle stesse ore in cui si consuma il dramma dei migranti a bordo della Sea Watch 3

Nelle stesse ore in cui si consuma il dramma dei migranti a bordo della nave Ong Sea Watch 3, arriva l’avvertimento da parte dell’Onu. In una lettera spedita al ministro degli Esteri Enzo Moavero viene espressa seria preoccupazione in merito al decreto sicurezza bis, non ancor a discusso, poiché dalla bozza emerge una potenziale violazione dei diritti umani.



Onu contro il dl sicurezza bis : «Viola i diritti umani»

La sostanza è di impedire che il decreto sicurezza bis diventi legge così come è. Questa è la richiesta implicita nella lettera di 12 pagine spedita da Betriz Balbin, capo delle Special Procedures per l’Alto Commissariato per i Diritti Umani che ieri è arrivata al ministero degli esteri. Vengono chiesti «chiarimenti» sul testo che desta «rilievi di preoccupazione». Il teso così come è stato costruito è «potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani». Il giro di vite sugli sbarchi infatti non solo «rappresenta un tentativo di criminalizzare l’opera di ricerca e soccorso delle Ong nel Mediterraneo» ma contribuisce anche ad «intensificare il clima di ostilità e xenofobia contro i migranti». È firmata da sei esteri del Consiglio per i diritti umani dell’Onu, e smonta pezzo per pezzo tutte le decisioni del Viminale, sollecitando il governo a riaffermare la prevalenza del principio di tutela della vita in mare e si appella all’articolo 98 della Convenzione Onu sul diritto del mare, ovvero al dovere di assistere i naufraghi «senza distinzione». «Le operazioni di ricerca e soccorso in mare non possono rappresentare una violazione delle leggi sul controllo delle frontiere o sull’immigrazione irregolari» poiché «il diritto alla vita prevale».

La risposta di Moavero, che ha trasmesso per competenza la lettera al Viminale, è che questa otterrà «da parte del governo la dovuta attenzione in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e l’assoluta tutela dei diritti umani».



Onu preoccupata, Sea Watch chiede il ritiro del diniego per ragioni umanitarie

L’Onu non è pero l’unica a destare preoccupazione. La lettera giunge al ministero degli Esteri proprio nelle stesse ore in cui la Sea Watch 3 continua a chiedere di entrare in porti italiani. Dopo un iniziale stop, il Viminale ha dato via libera allo sbarco di 17 persone, tra cui famiglie con madri e bambini e una donna ferita. A bordo ne restano ancora 47 tra cui  un disabile, e molti in gravi condizioni, Dopo che diversi migranti hanno minacciato il suicidio, la nave Ong ha tentato di forzare il blocco imposto dal Viminale, per ragioni umanitarie. Ma da Matteo Salvini arriva sempre lo stesso ritornello: «Finché io sono ministro dell’interno, quella nave non entra».

(Credits immagine di copertina: Twitter  Sea-Watch Italy)



https://twitter.com/SeaWatchItaly/status/1129738642203787264