L’anno 2020 sarà ricordato come quello della pandemia, della modifica delle nostre attività quotidiane, dell’interruzione della convivialità e delle interazioni (per come eravamo abituati a conoscerle), della crisi economica a livello mondiale. Trecentosessantasei giorni (per ora) da dimenticare che hanno invertito il regolare scorrere delle dinamiche che muovono il mondo. C’è chi ha pagato, sta pagando e pagherà il prezzo di questa crisi (che, inevitabilmente, ha avuto enormi ripercussioni a livello economico) e chi, invece, ha visto aumentare i propri ricavi. Tra quest’ultimi c’è, senza dubbio, il fenomeno OnlyFans.
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La piattaforma nata nel 2016, ha visto un’impennata di iscritti (e, come diretta conseguenza, di introiti) nell’anno della pandemia. Come riporta il New York Times, si è passati dai 120mila creatori di contenuti del 2019 a oltre un milione nel 2020. E sono cresciuti a dismisura anche gli iscritti che ora, l’ultimo rilevamento è del mese di dicembre, anche gli iscritti che hanno toccato (e superato) quota 90 milioni.
Soldi vendendo contenuti personali espliciti sulla piattaforma. Una soluzione-tampone presa da moltissimi uomini e donne di tutto il mondo. Persone toccate dalla crisi economica, licenziati o con la riduzione del loro stipendio a causa delle misure restrittive. Ed è lì OnlyFans che hanno provato a trovare un riscatto economico, in attesa di tempi migliori. Il tutto mettendo in ‘vendita’ foto, video ed esibizioni basate sul proprio corpo. C’è chi ci si è approcciato con atteggiamenti più espliciti, chi – invece – con modalità più soft. Ma i numeri sono chiari: molti hanno individuato in questa piattaforma, l’unica soluzione per sopravvivere al momento.
Oltre ai dati, il New York Times ha realizzato una mini-inchiesta su questo fenomeno, mostrando i pro e i contro del successo di OnlyFans. Storie di persone che hanno provato a sopperire alla crisi. C’è chi ha guadagnato molto, all’inizio. Poi, però, la crescita di utenti attivi – cioè produttori di contenuti – ha comportato anche la diminuzione di guadagno personale. La legge di mercato, infatti, vive anche su quella piattaforma: più utenti offrono un ‘prodotto’, minori saranno gli introiti economici.
Al netto di tutto ciò, quanto accade online – con la sessualità e il sesso digitale che sta toccando un punto di non ritorno – sembra essere il reale specchio e una delle eredità che questa pandemia ci lascerà. A livello mondiale.