Oggi hanno iniettato il primo vaccino anti-Covid allo Spallanzani

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L'avvio della sperimentazione Reithera

Reithera e Spallanzani sono pronti al primo passo decisivo verso l’individuazione di un vaccino anti-Covid. Nella giornata di oggi, infatti, verrà somministrata la prima dose a un volontario della struttura romana, leader per la ricerca a proposito delle malattie infettive. Lo Spallanzani è stato supportato dall’azienda Reithera e il vaccino che sarà messo a punto è totalmente italiano.



La notizia è stata salutata con soddisfazione anche dal ministro della Salute Roberto Speranza:



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Vaccino Spallanzani, oggi la prima somministrazione a un volontario

Nei giorni scorsi, l’istituto aveva fatto un appello per ricercare volontari. Oggi, la sperimentazione su questi stessi volontari è iniziata. Il test sull’uomo è un passaggio fondamentale per verificare la corrispondenza del vaccino al piano individuato dal team di ricerca. Dopo il primo esito positivo, infatti, sarà opportuno valutare reazioni sull’essere umano per evitare effetti indesiderati.

La prima fase consiste nella somministrazione del vaccino a circa 90 volontari. La seconda fase, invece, prevede – in caso di esito positivo – l’estensione della vaccinazione ad altri 500-1000 volontari. Anche questa seconda fase, secondo i vertici di Reithera, potrebbe avvenire sul territorio italiano.

Vaccino Spallanzani e non solo: lo stato dell’arte

Il nostro Paese, dunque, è pronto a dare il suo contributo alla ricerca anti-Covid. Nei giorni scorsi, era stato annunciato un brevetto per il vaccino testato in Russia e per quello testato in Cina. Soprattutto sul primo, vista la rapidità dell’annuncio, sono state espresse perplessità dalla comunità scientifica internazionale.

Intanto, l’orizzonte su cui sta lavorando lo Spallanzani con Reithera è quello del marzo 2021. Per quella data, se non ci saranno intoppi, il vaccino anti-Covid made in Italy potrebbe essere già pronto. Non è l’unico in cui team di ricerca italiani sono coinvolti: anche nel vaccino che si sta mettendo a punto a Oxford, infatti, c’è il supporto logistico e materiale di un’azienda farmaceutica di Pomezia.