Chi l’ha visto segnala il profilo fake di Denise, ma prima della trasmissione se ne è aperto un altro

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Federica Sciarelli aveva segnalato tutto alla polizia postale

Non è bastato il primo profilo social completamente falso di Denise Pipitone (tra l’altro, non un fenomeno nuovo, dal momento che negli ultimi anni ne sono spuntati diversi con l’immagine della bambina rapita da Mazara del Vallo nel 2004). Un nuovo profilo fake Denise è stato pubblicato su Instagram qualche ora prima della messa in onda di Chi l’ha visto, dopo che la stessa trasmissione aveva contribuito all’eliminazione del profilo @denise_pipitone_official che anche noi, la scorsa settimana, vi avevamo segnalato.



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Nuovo profilo fake Denise, cosa è successo

In seguito alle diverse segnalazioni ricevute, Chi l’ha visto aveva chiesto alle autorità competenti, con il supporto anche della stessa famiglia di Denise, di segnalare e rimuovere il profilo che la scorsa settimana – proprio in concomitanza con la trasmissione che ha svelato la mancata corrispondenza tra Olesya Rostova e Denise Pipitone – era stato pubblicato, aveva inserito diverse stories e aveva interagito con una importante fetta di pubblico, formata da oltre 5mila persone.



Dopo la segnalazione della trasmissione, il profilo in questione risulta inaccessibile:



Tuttavia, proprio ieri – quando a Chi l’ha visto era ospite la mamma di Denise, Piera Maggio -, evidentemente lo stesso account (con caratteristiche simili, compresa quella di inserire come immagine del profilo una ricostruzione fatta dalla procura di Marsala, grazie alla tecnica dell’age progression, un anno fa, in occasione dei vent’anni di Denise Pipitone) si è ripresentato su Instagram con il nickname @denise_pipitone_official2. La bio è significativa: «L’altro profilo me lo hanno bloccato, comunque sono la vera Denise». Nelle stories le solite farneticazioni sul fatto che su un tema così delicato non ci sia molto da scherzare, come “prova” (in verità molto labile) dell’identificazione con la bambina di Mazara del Vallo.

Eppure, qualche istante dopo, la madre di Denise, Piera Maggio, aveva lanciato un accorato appello: «I social – ha detto – sono stati molto utili in questi anni, perché le persone che li usano ci sono state vicine, hanno condiviso con noi messaggi e segnalazioni. Tuttavia, i social possono diventare anche territorio per un vero e proprio sciacallaggio: il mio appello è quello di non creare profili con il nome o il volto di Denise e di condividere soltanto le locandine ufficiali della bambina, quelle diffuse da account verificati».

La sensazione, purtroppo, in questo marasma che è diventato la rete, è che queste possano diventare parole al vento, affatto raccolte da chi – senza scrupoli – mira a raccogliere un pugno di click in più.