Spunta una nuova «manina» nel testo della Manovra

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Esistono ancora agevolazioni per depositi e immobili acquisiti all'estero

A quanto pare, a scrivere (di nuovo) il testo della Manovra deve esser stata la dea Kali. Come riportato da Nicola Porro nel suo commento a pagina 1 de Il Giornale, nell’articolo 9 del documento riscritto sabato pomeriggio dal Consiglio dei Ministri, compare un’agevolazione per gli immobili e i depositi provenienti dall’estero. Colpa di un’altra «manina» o «dimenticanza» da parte di chi ha dettato e chi ha scritto il nuovo testo della Manovra?



Nel primo comma dell’articolo 9 del nuovo testo della Manovra – quello contestato  e denunciato pubblicamente da Luigi Di Maio nel corso della trasmissione Porta a Porta – si spiega che è possibile fare una dichiarazione integrativa per imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, ritenute e contributi. E non solo. Perfino l’Iva. Il tutto entro i 100mila euro l’anno.

La nuova manina sulla Manovra

Ma il misfatto si trova alla lettera a del comma 2, nel quale si specifica che l’imponibile su questo «dimenticato» è del «20% ai fini delle imposte sui redditi, dei contributi previdenziali, dell’imposta sul valore degli immobili all’estero, dell’imposta sul valore delle attività finanziare all’estero e dell’Irap». In parole povere: il reddito proveniente da fondi provenienti dall’estero (entro il limite di 100mila euro annui – mezzo milione nel quinquennio) potrà essere soggetto alla cosiddetta «pace fiscale» pagando il 20%. Stesso discorso per gli immobili posseduti fuori dall’Italia, la cui Imu potrà essere saldata restituendo solamente un quinto del dovuto.



Tutto è bene quel che finisce bene?

Un controsenso anche rispetto alla denuncia fatta dal Movimento 5 Stelle nei confronti degli alleati (?) della Lega che nei giorni scorsi ha messo a repentaglio la tenuta della maggioranza. La «manina», portata sul palco da Beppe Grillo nel corso della manifestazione «Italia a Cinque Stelle» al Circo Massimo di Roma è tornata a colpire? Forse sì. Probabilmente no.

 



(foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)