Cosa c’è di positivo e negativo nei dati sul coronavirus in Italia il 12 marzo

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Le comunicazioni effettuate dalla protezione civile

Anche i numeri coronavirus del 12 marzo non sono affatto incoraggianti. I dati, come al solito, sono stati divulgati dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che ha diramato il bollettino su contagi, morti e terapie intensive per la giornata. Il primo numero che salta all’occhio è quello dei decessi che, per in Italia, ha superato le mille unità: al momento, i deceduti da coronavirus confermati dall’Istituto Superiore di Sanità sono 1016. Mentre i guariti sono 1258 e i contagi sono 12839.



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Numeri coronavirus del 12 marzo: cosa c’è di positivo e cosa di negativo

Al netto di alcune indicazioni che, come nei giorni scorsi, possono essere parziali e – quindi – essere aggiornate il giorno dopo ribaltando i vari modelli statistici, possiamo senz’altro dire che il trend dei contagi registrati, così come quello delle morti accertate continua a crescere. I dati dicono anche che, tra il totale dei soggetti positivi, oltre il 50% è ospedalizzato, mentre la percentuale delle terapie intensive riguarda ormai l’8% dei casi totali. L’incremento dei casi di positività al coronavirus rispetto alla giornata di ieri è del +21,27%, leggermente in aumento rispetto al dato fatto registrare nella giornata di ieri. Complessivamente, però, la crescita rientra nei modelli matematici fino a questo momento analizzati.



Il tasso di letalità della malattia si mantiene molto alto rispetto agli standard registrati negli altri Paesi, ovvero intorno al 6,7%. Tuttavia, sta sempre più prendendo piede la teoria che questo dato sia stato in qualche modo condizionato dai tamponi effettuati soltanto sui sintomatici. Mentre potrebbe essere più probabile – se si considera il tasso di letalità del 3% fatto registrare in Cina – che i casi di positività al coronavirus in questo momento potrebbero essere decisamente superiori rispetto a quelli ufficiali, attestandosi intorno ai 40-50mila contagiati in tutta Italia.

Ciò significa che sono maggiori le possibilità che, uscendo di casa, ci si possa imbattere in un contagiato. Occorre, dunque, mantenere la massima prudenza e continuare a restare all’interno delle proprie abitazioni.