Il dissing tra Nina Zilli ed Elodie totalmente inventato dai media

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Tutto è partito da un tweet della cantante piacentina in cui dava dei "consigli" a chi vuole fare musica. Poi si è andati per libera interpretazione

Per fortuna che la portata di alcune notizie non travalica i confini della rete, altrimenti fiumi di inchiostro e carta sarebbero stati sprecati per parlare di una mai avvenuta discussione a distanza tra due musiciste italiane. Perché da alcuni giorni si parla di un presunto dissing condotto da Nina Zilli contro Elodie. Peccato che di riferimenti alla cantante romana non ce ne siano e che tutto il caso sia stato montato prima da alcuni utenti social (proprio coloro i quali hanno fatto il nome di Elodie) e poi ripreso – senza motivo e senza verificare – da moltissimi siti di “informazione” online. E, nonostante la richiesta di chiarimenti da parte di Nina Zilli, alcuni articoli sono ancora presenti online. Conditi da quella narrazione bugiarda.



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Tutto è partito da questo tweet-cartello in cui Nina Zilli ha provato a dare dei “consigli” alle cantanti in un modo colorito, ma molto specifico di cosa debba essere la musica.



Dunque, per sintetizzare: pensate a scrivere e cantare belle canzoni, con belle melodie e bei testi. Non mettere l’aspetto fisico davanti a quello artistico. Non vi è, dunque, nessun riferimento a una persona specifica. Da dove esce il nome di Elodie? Dai commenti di qualche utente, ma Nina Zilli aveva già smentito questa possibile ricostruzione.

Ma sui social era partita già la caccia a Nina Zilli contro Elodie, nonostante la stessa cantautrice piacentina avesse già smentito questa ipotesi, spiegando di aver voluto analizzare (in modo critico e criptico al punto giusto) una tendenza che vede proseguire e andare avanti a livello internazionale, dove la scena musicale sembra aver lasciato spazio a quella dell’aspetto fisico (cosa che accadeva già in passato, ma che i social hanno amplificato).

Nina Zilli contro Elodie, ne siete davvero sicuri?

E poi il corto-circuito dei media alla rincorsa del click-bait. Perché tra titoli e ricostruzioni fantasiose, moltissimi quotidiani online hanno riportato la notizia di questo presunto riferimento fatto da Nina Zilli nei confronti di Elodie. Alcuni dando la notizia per assodata, altri utilizzando il furbo espediente del punto interrogativo. E alcuni articoli non sono stati ancora corretti nonostante la richiesta fatta più volte (anche taggandoli) su tutti i social network.

Perché, come era evidente fin dalle prime risposte al suo tweet originale, Nina Zilli faceva dei riferimenti molto più ad ampio respiro, parlando di situazione del mondo musicale femminile a livello internazionale. Bastava, per i media e per chi opera nel settore (coloro che dovrebbero far proprio questo per lavoro), andare a verificare l’intero impianto del pensiero della cantautrice e non limitarsi alla “polemica social”. E lì c’era scritta una verità differente rispetto a quella data in pasto al pubblico.