NFT nell’influencer marketing: a che punto siamo in Italia?

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Gli NFT stanno acquisendo sempre più un forte peso nell'influencer marketing e abbiamo provato a delineare il fenomeno insieme al CEO & Managing Director dell'agenzia 2MuchTV

Le innovazioni tecnologiche danno forma al mondo e il settore dell’influencer marketing non fa differenza. Quello degli NFT Influencer marketing è un tema molto interessante e in totale divenire come si vede dall’azione delle aziende e anche di alcuni influencer: « Così come stanno facendo molti brand ad esempio Coca Cola, TikTok, Dolce&Gabbana – approfondisce la questione il CEO & Managing Director di 2MuchTV Fabio Betti – anche i creator più attenti alle nuove tecnologie hanno già iniziato ad approcciarsi al mondo degli NFT – Non Fungible Token: da un lato nuova forma di reddito e dall’altro come strumento per rafforzare il legame con la propria community».



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NFT Influencer marketing, quali sono i vantaggi

Gli NFT possono fruttare non solo nel mondo dell’arte ma anche in quello del gaming, considerato che esistono community e piattaforme con le quali si condividono personaggi, skin, oggetti rari o unici e tanto altro che ha a che fare con videogiochi e metaverso: «I giochi che utilizzano NFT, per la loro unicità, non solo coinvolgono moltissimo il pubblico, ma sono anche diventati popolari come fonte di reddito: vendendo i propri NFT ad altri collezionisti e giocatori o collezionando nuovi NFT o token con modelli play-to-earn», spiega Betti.



E gli influencer e i creator? In che modo possono guadagnare tramite gli NFT? «Non solo ne potranno giovare direttamente per entrare ancor più in connessione con la propria fanbase, creando oggetti da collezione esclusivi, ma potranno essere loro stessi il veicolo tramite cui far conoscere il mercato degli NFT». E l’influencer marketing può creare vantaggio anche per i brand considerato che «collaborare con l’influencer giusto per la propria nicchia di pubblico può aumentare molto la credibilità del progetto».

Per il CEO di 2MuchTV i vantaggi immediati ottenibili dagli influencer sfruttando gli NFT sono chiari: «Rafforzano l’engagement con la propria community, grazie alla possibilità di condividere contenuti esclusivi e rappresentano per gli influencer una fonte alternativa di reddito, al di là delle collaborazioni e delle partnership con i brand». Non bisogna dimenticare, inoltre, che «richiedono un basso investimento iniziale: generare un NFT può avere un costo molto basso (a volte anche inferiore a 1$) e questo permette la sperimentazione e il lancio di sempre nuovi progetti, anche dal basso».



NFT e influencer italiani

Abbiamo chiesto al qualche chiarimento sul panorama italiano e sul modo in cui, finora, gli influencer del nostro paese si sono rapportati con gli NFT: «Il mondo degli NFT è strettamente legato agli influencer poiché questi possono rivolgersi alla propria community e contare quindi sulla propria fama per promuovere non solo se stessi, ma soprattutto i loro progetti che coinvolgono gli NFT – ha spiegato ai microfoni di Giornalettismo – Per le loro caratteristiche, gli NFT hanno interessato moltissime personalità famose, come Sferaebbasta, Clapis (ex youtuber ora artista), Surry, Rac (vincitore di un Grammy), così come sono nati dei veri e propri canali verticali (diventati a loro volta “influencer” dell’ambito) che promuovono presso la loro community fortemente targetizzata i progetti NFT , esempio ne sono Nounsdao o Crypto Baristas».

Le piattaforme più interessanti per le community NFT? Senz’altro Discord e Telegram, considerato che «sono community forti, organiche, basate sul passaparola; queste piattaforme permettono una comunicazione facile e diretta, per tale motivo sono mezzi privilegiati per questo genere di attività».