Netflix: ex ingegneri usavano dati riservati sugli abbonamenti per scommettere prima degli annunci ufficiali

La Securities and Exchange Commission ha accusato tre ex ingegneri di Netflix (e i loro collaboratori) di far parte di uno schema di insider trading

19/08/2021 di Giorgia Giangrande

Tre ex ingegneri di Netflix sono stati accusati di «insider trading» da parte della SEC, ovvero la Securities and Exchange Commission. Perché? Facevano parte di uno schema di insider e approfittavano dell’accesso ai dati sensibili dell’azienda per scommettere al di fuori dell’ambiente lavorativo.

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La denuncia della SEC agli ex dipendenti Netflix

L’accusa riguarda sia tre ingegneri che due loro stretti collaboratori, con i quali hanno scambiamo presumibilmente informazioni riservate sulla crescita degli abbonati a Netflix, raggiungendo un profitto totale di oltre 3 milioni di dollari. Secondo quanto riporta The Verge, la denuncia della SEC fa riferimento al periodo 2016-2017 quando, mentre lavorava a Netflix, Sung Mo “Jay” Jun ha passato informazioni sugli abbonati della piattaforma a suo fratello Joon Mo Jun e all’amico Junwoo Chon, che hanno usato le informazioni per scommettere prima degli annunci ufficiali dei guadagni di Netflix. (Ti piace vincere facile? Bongi Bongi Po-po-po).

Dopo che Sung Mo Jun ha lasciato Netflix nel 2017, ha continuato a ottenere informazioni riservate da Ayden Lee, un altro insider di Netflix, e dall’ex collega Jae Hyeon Bae, altro ingegnere della società. Le informazioni venivano scambiate usando un’app di messaggistica criptata, proprio per eludere il rilevamento.

Netflix insider trading: come è potuto succedere

Il problema però sta a monte e c’è da chiedersi: perché dei comuni dipendenti avevano accesso a dati privati dell’azienda? Dare ai dipendenti l’accesso alle informazioni aziendali che possono essere considerate sensibili fa parte della filosofia del fondatore di Netflix Reed Hastings, poiché – come egli stesso ha sottolineato nel suo libro del 2020 – condividere tali dettagli era uno strumento motivazionale per i lavoratori. È dunque una scelta consapevole, di cui l’autore è molto fiero: «Siamo forse l’unica azienda pubblica che condivide internamente i risultati finanziari nelle settimane prima della chiusura del trimestre», ha scritto Hastings nel libro.

Una scelta giudicata imprudente dai più, ma Hastings un anno fa non sembrava preoccupato e – in previsione di un’ipotetica fuoriuscita di informazioni – ha scritto: «Quando un giorno trapeleranno (immagino che avverrà), non avremo una reazione eccessiva. Ci occuperemo solo di quell’unico caso e continueremo con la trasparenza».

Ora che quel giorno è arrivato, non ci rimane che attendere la reazione del gigante dello streaming.

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