Napolitano e i risarcimenti per la Terra dei Fuochi

03/01/2014 di Redazione

«Ho affrontato l’argomento in varie occasioni, sia in ripetuti contatti con competenti autorità locali sia sollecitando, presso le autorità governative, l’adozione di provvedimenti adeguati alle necessità più urgenti riscontrate alla luce di elementi emersi di recente.» Così Napolitano torna oggi sui problemi della Terra dei Fuochi.

IL PROBLEMA E I RISARCIMENTI – «La gravità del problema è stata da me pubblicamente evidenziata in una dichiarazione del 29 settembre scorso, poi nella ricorrenza del 191esimo anniversario della fondazione del Corpo Forestale dello Stato, interessato a controlli in materia, e in un’iniziativa sull’ambiente tenutasi al Quirinale con l’Associazione “Green Cross Italia”. Malgrado l’impegno dispiegato dallo Stato, sono d’accordo con lei che la questione richiede ancora energie e attenzione. Sebbene il territorio colpito e danneggiato sia circoscritto, e non esteso all’intera Campania, la serietà del fenomeno non può permettere di abbassare la guardia». É quanto ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata a Don Maurizio Patriciello sulla cosiddetta “Terra dei fuochi”. «Mi ritenga disponibile a ricevere nei prossimi giorni da lei un aggiornamento sulle sue valutazioni circa esigenze e istanze della popolazione. Vorrà credere nel mio costante e personale impegno a sollecitare, a tutti i livelli di governo, gli interventi necessari, compresa la vigilanza sul buon andamento delle misure e degli investimenti da effettuarsi e, non appena sarà possibile disporre di ulteriori risorse, mirate misure compensative del danno subito dalle vittime», conclude il presidente della Repubblica, come riportano le agenzie.

IL TRIANGOLO DELLA MORTE – In Campania, nel cosiddetto ‘triangolo della morte’, detto anche ‘terra dei fuochi’, ci si ammala di cancro tre volte in più delle altre aree del paese. Colpa dello sversamento e dell’incendio di rifiuti di ogni genere che la camorra per anni ha praticato illegalmente nelle discariche abusive della zona. Lo spiega un servizio delle Iene andato in onda su Italia Uno. A parlare davanti alle telecamere sono le persone vittima di tumore. Ma anche il pentito dei Casalesi Carmine Schiavone, che svela i retroscena dell’attvità criminale. «Questa roba arrivava dalle centrali tedesche, austriache, svizzere. Arrivavano fanghi tossici, pittura, coloranti. Residui di amianto, piombo, cadmio, tutto». Parla anche il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, che da anni si batte contro i roghi e gli sversamenti: «A Caivano hanno trovato due milioni di metri cubi di metalli pesanti, piombo, cadmio, zinco. Avevamo fatto delle foto a dei cavolfiori che nascevano di colore giallo. Abbiamo fatto delle analisi e sono usciti metalli pesanti in quantità così elevata che il laboratorio non ha voluto darci i risultati. Qua la gente muore, stanno morendo. La gente non usa più nemmeno il termine ‘cancro’. La gente ha il terrore». Insieme a don Maurizio le Iene compiono un giro per le campagne avvelenate scoprendo cumuli di rifiuti tossici sia lungo sentieri di campagna che lungo le strade percorse dalle automobili. Spesso vengono incendiati per non lasciare tracce. A ridosso delle discariche improvvisate i contadini continuano il loro lavoro. Ci sono pneumatici, ma anche parti dell’asfalto che comunemente viene usato per isolare le case. A volte viene dato fuoco all’amianto. E i cavalcavia diventano neri per il fumo dei roghi. «L’amianto è un killer pericolosissimo – spiega don Patriciello -. Non mi scandalizza il delinquente che ha sversato quell’amianto. Ma mi scandalizza la società civile che vede tutto questo. Questo è proprio il posto dove è venuto l’ex ministro della Salute Renato Balduzzi. Poi è andato via e non è successo niente».

(Credits immagine: Ansa/Paolo Giandotti/Ufficio stampa Quirinale)

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