Sui social c’è chi fa ironia sulla morte di Nadia Toffa: «Diceva che al cancro si sopravvive lottando»

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Qualche benpensante non si cura del dolore per la 40enne uccisa dal cancro

Ne siamo certi: ovunque Nadia Toffa si trovi ora, lei risponderà a queste infamie con il suo sorriso che l’ha accompagnata sempre durante questa sua lunghissima battaglia contro «il bastardo». Ma qui, nel mondo terreno e ricolmo di cuore caldo, è legittimo incazzarsi per la solita deriva dei social che non riesce a fermarsi neanche di fronte alla morte. E così, come un triste spettacolo di cui siamo quotidianamente spettatori (quasi inermi) ecco che la morte della famosissima Iena diventa la classica occasione per vomitare veleno e insulti sui social.



La morte dovrebbe cancellare i peccati di chi, facendo il proprio lavoro, può essere incappato in qualche errore. È capitato a tutti, a tutti coloro i quali nella vita hanno fatto qualcosa, di sbagliare. Ma a Nadia Toffa quelle piccole pecche professionali non sono state perdonate da molti haters che l’hanno presa di mira in vita e anche dopo la notizia della sua morte che ha lacerato il cuore dei suoi familiari, dei suoi colleghi e della miriade di suoi fan.

L’odio degli haters anche dopo la morte di Nadia Toffa

In molti, commentando le varie notizie riportate dai quotidiani online, hanno ironizzato sulla sua lotto contro il tumore. Quel ‘bastardo’ che lei ha provato a combattere quotidianamente faccia a faccia. «A proposito di chi va dicendo che il cancro si vince lottando», scrive un aitante leone da tastiera. E, invece, la malattia ha un aspetto anche mentale e se non la si affronta nel modo giusto si consente una vita facile e una facile resa del proprio corpo. E, invece, Nadia Toffa ha lottato fino all’ultimo, pur non riuscendo a sopravvivere.



Altri haters che oggi si sono svegliati presto e hanno preso in mano la propria tastiera per scrivere idiozie, se la prendono con la professionalità della giornalista Nadia Toffa. Alcuni sostengono che lei fosse una giornalista scadente, altri che lei lavorava per Le Iene che lucrano su malattie abominevoli.



Perché tutto questo affetto?

Qualche errore, nella sua vita e nella trasmissione, è stato fatto. Ma da qui all’insulto libero ce ne passa. E poi c’è chi non capisce l’affetto della gente e si chiede perché fosse tanto amata.

Lei ne starà sorridendo, anche questa volta. Noi, invece, siamo legittimati a incazzarci.