Museo Egizio risponde agli attacchi di Salvini e Meloni contro Fortunato chi parla arabo

05/01/2018 di Redazione

Fortunato chi parla arabo è una iniziativa del Museo Egizio di Torino, uno dei musei di maggior successo del nostro Paese, che prevede ingressi gratuiti per le persone di cultura e lingua araba residenti nella provincia piemontese. Nell’area metropolitana di Torino vivono circa 33 mila persone di lingua araba, dei quali la maggioranza nella terza città pià popolosa d’Italia. Fortuanto chi parla arabo prevede che due persone entrambi di lingua araba e residenti a Torino e comuni della provincia possano beneficiare di un biglietto di ingresso gratuito al Museo Egizio.

Museo Egizio risponde agli attacchi di Salvini e Meloni contro Fortunato chi parla arabo

Una iniziativa promozionale e culturale, assai limita, che è stata criticata in modo assurdo da Lega Nord e Fratelli d’Italia. La campagna elettorale è ormai prossima, il voto per le politiche ci sarà il 4 marzo, tra meno di due mesi, e ogni occasione è buona per lanciare strali contro l’inesistente razzismo contro gli italiani. Il Museo Egizio ha riposto così agli attacchi politici arrivati in primis da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.  «L’Egizio è un museo internazionale e come tale, si rivolge ad un pubblico molto ampio e diversificato. La collezione è fruibile tramite una videoguida in 7 lingue (tra cui quella araba) ed è, quindi, una naturale conseguenza che realizzi campagne di comunicazione in tutte le lingue in cui è accessibile il suo patrimonio. Le agevolazioni d’ingresso che il Museo continuamente propone (e che sono regolarmente pubblicate sul sito web e sui canali social) sono parte di una strategia finalizzata a migliorarne costantemente l’accessibilità. Il Museo Egizio è votato alla ricerca (per la quale non riceve alcun finanziamento statale) ed è custode di un patrimonio universale e di cui si impegna a garantire la massima diffusione e conoscenza, nella convinzione che la cultura deve creare ponti e promuovere il dialogo», ha scritto il Museo Egizio sulla sua pagina Facebook. Su Facebook Giorgia Meloni si era scagliata contro una iniziativa da lei definita delirante, scrivendo tra l’altro una falsità. «Delirante promozione del Museo Egizio di Torino: paghi un biglietto e ne prendi due se hai la carta d’identità araba. I cittadini lo hanno scoperto dalla pubblicità apparsa su autobus e tram, rigorosamente in lingua araba e senza traduzione e che ritrae una donna velata e un uomo dietro di lei che sorride.  Ricordiamo che il museo Egizio di Torino prende sovvenzioni pubbliche, è finanziato coi soldi degli italiani e che tra i cinque membri del CdA ci sono un esponente designato dal Comune di Torino, uno dalla Regione Piemonte e il presidente nominato direttamente dal ministero dei beni culturali. Chiediamo che questa aberrazione sparisca immediatamente e lanciamo un appello agli italiani: salvatevi dal mix letale Pd-M5S. Se volete un governo di patrioti non votate per chi censura la lingua italiana, mette il velo alle donne e usa i soldi pubblici per queste iniziative senza senso.  Il 4 marzo scegliete un governo di patrioti, votate Fratelli d’Italia».

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Museo Egizio

L’inizativa non è stata scoperta dai cittadini, come se fosse un segreto, visto che è una ripetizione della promozione già lanciata l’anno scorso. Bastava leggere il profilo Facebook di Matteo Salvini, che in data 19 dicembre 2016 scriveva. «”FORTUNATO CHI PARLA ARABO”.Questa la pubblicità con cui Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, fino a marzo offrirà biglietti scontati (due al prezzo di uno) solo ai visitatori che sanno parlare in lingua araba. Sei italiano e parli italiano, o piemontese? Sei sfortunato, paghi tutto. A me sembra una roba da matti. A voi?». Salvini, che non poteva certo farsi superare dalla Meloni come commentatore su Facebook, ha pubblicato un nuovo post contro l’iniziativa due ore dopo quello della leader di Fratelli d’Italia. «Razzismo contro gli italiani, pazzesco! Al Museo Egizio di Torino (finanziato dai cittadini italiani) biglietti sconto solo per i visitatori arabi. Ma siamo matti?Qualcuno deve chiedere scusa e dimettersi. Ovviamente giornali e telegiornali nasconderanno la cosa: FAI GIRARE tu questa vergogna». Notebole che Salvini chieda di rilanciare una notizia censurata dai media che lui stesso aveva pubblicato più di un anno fa.

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