Un consigliere M5S di Roma ha addobbato un monumento ai caduti come un albero di Natale

I nastri di Natale – tra l’altro disposti in maniera decisamente approssimativa – su un monumento ai caduti nel Municipio III di Roma. Li aveva sistemati lì il consigliere del Movimento 5 Stelle Simone Said, che siede tra i banchi della maggioranza. Immediatamente era partita la rivolta –  guidata dagli attivisti del Partito Democratico – che ha portato alla rimozione di qualsiasi decorazione natalizia. Ma le polemiche non finiscono qui e vanno ben oltre il singolo episodio.

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MONUMENTO TUFELLO ADDOBBATO PER LE FESTE

Ripercorriamone le tappe. In occasione delle festività natalizie, il consigliere M5S Said ha collocato un nastro, di quelli in stile anni Ottanta, attorno alla colonna del Tufello, un monumento ai caduti collocato nell’omonima piazza nel quartiere Montesacro. Il consigliere aveva anche annunciato l’impresa su Facebook, definendo tra l’altro «obelisco» quella che in realtà è una colonna priva di capitello.

MONUMENTO TUFELLO ADDOBBATO, LA PROTESTA DEL PD

Immediata la reazione degli abitanti della zona che hanno definito quel gesto come irrispettoso. In effetti, non è assolutamente di buon gusto mettere gli addobbi natalizi a un monumento ai caduti delle guerre. Cavalca la protesta il Partito Democratico di Roma, attraverso i suoi attivisti. L’atto del consigliere Simone Said viene prima definito pubblicamente «il gesto di un povero ignorante»: «Complimenti al consigliere che scambia il monumento ai caduti di piazza del Tufello per un albero di Natale – affermano i consiglieri di opposizione del Pd – per considerarlo un gesto oltraggioso dovremmo presupporre che il consigliere conosca la storia. Purtroppo si tratta solo del gesto di un povero ignorante».

Nella giornata di ieri, poi, alcuni attivisti del PD hanno «liberato» il monumento ai caduti dal festone e, con tanto di fotografia, hanno documentato tutto via social network. Dopo Spelacchio, insomma, un’altra grana natalizia per la giunta del Movimento 5 Stelle.

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