La manifestazione che si svolgerà il 10 ottobre 2020 a Roma parla di liberazione, con il riferimento alla misura dell’obbligo di indossare le mascherine. Una posizione che è condivisa da molti personaggi pubblici. Ad esempio Enrico Montesano aderisce, sposando i principi base della manifestazione, ma non partecipa. Al quotidiano La Stampa, infatti, risponde: «Non ci vado perché non so chi posso incontrare».
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L’attore sostiene di credere al coronavirus, non si definisce negazionista e respinge qualsiasi utilizzo di questo termine riferito alla sua persona: «Io non userei mai quella parola – afferma – perché ritengo che ci sia stato l’olocausto degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. E il negazionismo richiama quel concetto di chi non crede a quella strage. Dunque, si tratta di una parola irrispettosa».
E spiega perché, in realtà, sostiene che sia la mascherina all’aperto a essere dannosa, perché ci fa respirare la nostra anidride carbonica. Al chiuso, invece, andrebbero portate – sempre secondo Enrico Montesano. Insomma, non è propriamente un no mask. Contesta semplicemente il fatto di dover indossare la mascherina all’aperto. E contesta anche l’eccessivo allarmismo che, a suo modo di vedere, viene prodotto in questi giorni relativamente all’argomento coronavirus.
Per Enrico Montesano, sarebbe opportuno fidarsi di medici come «il professor Tarro, i professori Citro, Montanari, il dottor Tirelli e ne cito solo alcuni». Mentre rispetto a quelli che vanno attualmente in tv, invitati nei media mainstream dice: «Quelli che ho citato mi convincono di più. Ma qualcuno lo dovrà dire che il re è nudo. Oppure no? Il pensiero unico non mi è mai piaciuto».
Montesano aderisce alla manifestazione di Roma, dunque, ma vi assisterà da casa. Le sue ragioni sono state elencate nell’intervista a La Stampa e il suo punto di vista, ormai, è noto sulla grande questione coronavirus.