Montanari e la foto in bikini della Boschi: «Dimostra di aver introiettato il maschilismo»

Tomaso Montanari la sua posizione sulla foto della Boschi in bikini l’aveva ampiamente spiegata su Twitter. Dopo aver cinguettato che «l’uso politico del corpo delle donne è inaccettabile anche se a farlo è una donna» allegando la foto del famoso selfie dell’ex ministro per la pari opportunità, si è scatenato un acceso dibattito. Montanari infatti sosteneva che con questa foto la deputata «ha legittimato centinaia di vignette e frasi ignobili sul suo corpo. Come dice #Kant nessuno può usare la persona come un mezzo invece che un fine, nemmeno la persona stessa».

Montanari e la foto in bikini della Boschi: «Dimostra di aver introiettato il maschilismo»

Il dibattito ingaggiato da Tomaso Montanari sul suo profilo Twitter si è poi trasferito sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, dove una lettrice, così come molti suoi followers, si è rivolta a Montanari chiedendosi se la foto pubblicata da Maria Elena Boschi in bikini in risposta ad un attacco politico di Matteo Salvini, fosse adeguata o meno. L’opinione di Montanari è che, «per una volta», Salvini si fosse limitato ad un attacco politico, senza tracimare in altro. Il “mummia” pronunciato dal ministro dell’Interno infatti si riferiva alla vecchia politica, a chi è attaccato alla poltrona da chissà quanto. Maria Elena Boschi invece ha risposto provocatoriamente mostrando che non è affatto una “mummia”, mostrando le sue forme generose. «Per una volta che il ducetto del Papeete non aveva usato argomenti razzisti o sessisti, è stata l’ex ministro per le Riforme istituzionali a farlo» scrive infatti Tomaso Montanari nel numero de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola. Una provocazione o un abbassamento di livello? secondo il giornalista, Maria Elena Boschi rispondendo così ha dimostrato di aver «introiettato» il senso comune maschilista del nostro Paese. «Se una donna di potere risponde a un attacco che non parla del suo copro, usando invece il suo corpo» altro non fa che alimentare il gioco maschilista che permea il senso comune, il linguaggio, gli sguardi. Questo perché quando si vuole attaccare una donna che fa politica «il discorso cade invariabilmente sul corpo, tra insulti, ammiccamenti, insinuazioni!. Il risultato? che la donna non è più una persona ma viene «ridotta a cosa». E con quel selfie, Maria Elena Boschi ha, probabilmente involontariamente, legittimato lo «slittamento del discorso dall’argomentazione politica allo sguardo sul corpo su cui prosperano battute e vignette tanto viturperate».

(credits immagine di copertina: Twitter Tomaso Montanari@tomasomontanari , maria elena boschi@meb)

 

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