Nello specifico, Meta ha affermato che sta mutando il modo in cui valuta quali contenuti sono i più «visti» sulla sua piattaforma. I precedenti Rapporti hanno visto che i link principali su Facebook si fondavano su qualsiasi post pubblico che conteneva un URL, anche se era stato appena aggiunto al corpo di un post di testo. Ciò voleva dire che le Pagine popolari potevano effettivamente trasmettere spam ai loro followers con collegamenti casuali. I ricercatori criticarono l’approccio di Meta e, così, ora la piattaforma sta invertendo la rotta: «Andando avanti, i collegamenti dovranno eseguire il rendering di un’anteprima per essere conteggiati come visualizzazione, poiché rappresenta in modo più accurato ciò che le persone stanno vedendo». La società ha anche affermato che l’elenco dei primi 20 link più visti – l’elenco che includeva Naye News e la disinformazione COVID-19 – «rappresentava collettivamente lo 0,03% di tutte le visualizzazioni dei contenuti dei feed negli Stati Uniti durante il primo trimestre del 2022». Sembra poco ma date le dimensioni di Facebook, anche una frazione di percentuale può valere milioni di visualizzazioni. Tutto ciò, in breve, dimostra quanto sia semplice, ancora oggi, ingannare ed aggirare gli algoritmi di Facebook per diffondere contenuti di «bassa qualità».
Il sito di spam che ha ingannato l’algoritmo di Facebook
È ancora semplice aggirare l'algoritmo di Facebook: i post di un sito di spam e disinformazione COVID-19 sono stati tra i più «visti» di Facebook
19/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Meta ha rilasciato la sua ultima versione del «Rapporto sui contenuti ampiamente visualizzati», che delinea nel dettaglio alcuni dei post di Facebook più visti negli Stati Uniti. E, ancora una volta, l’ultimo Rapporto rileva molti dubbi sulla capacità di Meta di limitare la diffusione di quelli che la società nomina «post di qualità inferiore». Tra gennaio e marzo di quest’anno, sei dei primi 20 link più cliccati su Facebook avevano origine in un sito web di spam che, da quel momento, è stato bandito da Meta per comportamento non autentico. In particolare, è stato scoperto un sito – in realtà più di uno – di spam e disinformazione il quale aggira facilmente l’algoritmo di Facebook.
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Sito di spam e disinformazione aggira l’algoritmo di Facebook senza problemi
«In questo rapporto, c’erano parti di contenuto che da allora sono state rimosse da Facebook per aver violato le nostre politiche di comportamento non autentico», ha dichiarato la società in un post sul blog, aggiungendo che «I collegamenti rimossi provenivano tutti dallo stesso dominio e i collegamenti a quel dominio non sono più consentiti su Facebook». I collegamenti originavano tutti da un sito di «notizie» con sede in Vietnam chiamato «Naye News». Facebook non ha condiviso i dettagli sugli URL effettivi che sono diventati virali e che, poi, sono stati rimossi, quindi non è dato sapere molto sul contenuto reale. Ciò di cui è a conoscenza un giornalista di Bloomberg, Davey Alba, è solo che Naye News non è mai apparso prima d’ora in alcun Rapporto sui contenuti ampiamente visualizzati ed è stato capace di raggiungere tantissimi utenti Facebook prima che Meta lo bloccasse. I collegamenti a Naye News sono apparsi sei volte nell’elenco dei primi 20 URL, compresi i due primi posti. Considerati congiuntamente – secondo il Rapporto – questi collegamenti hanno ottenuto più di 112 milioni di visualizzazioni. Dave Alba, dal suo profilo Twitter, ha dichiarato: «Felice Widely Viewed Content Report day a tutti coloro che festeggiano. Un nuovo dominio, nayenews24.info , è apparso per la prima volta nel rapporto di Facebook. È un sito Web di notizie di spam, apparso 6 volte nella sezione dei primi 20 collegamenti. FB lo eliminava ogni volta » transparency.fb.com/data/widely-vi
Happy Widely Viewed Content Report day to all who celebrate. A new domain, https://t.co/4dFrGt07wz, has cropped up in Facebook’s report for the 1st time. It’s a spammy news website—appeared 6 times in the top 20 links section. FB took it down every time https://t.co/ZMQ7hzZX4e pic.twitter.com/kj8E2KOK9Y
— Davey Alba (@daveyalba) May 17, 2022
Purtroppo per Meta, questa pagina web non è stata l’unica fonte di contenuti discutibili entrata nell’elenco più visto in alto. Infatti, il quarto collegamento più popolare dell’elenco era una clip video di YouTube di un incontro – probabilmente fasullo – in municipio tra il senatore del Wisconsin Ron Johnson con un’infermiera che dichiarava false informazioni sui trattamenti COVID-19. Ai giornalisti, la responsabile di Facebook Integrity, Anna Stepanov, ha dichiarato che i collegamenti al video di YouTube sono stati retrocessi nel feed delle notizie dopo essere stato smentito dai verificatori di fatti. Meta ha anche fatto sapere di aver aggiunto etichette di avvertimento per evitare la ricondivisione. Anna Stepanov, infatti, ha dichiarato che: «Senza queste funzionalità, questo collegamento avrebbe probabilmente ricevuto una copertura ancora maggiore». Tali misure, però, non sono valse a molto poiché il collegamento è stato, ad ogni modo, visualizzato più di 22,1 milioni di volte su Facebook (addirittura più volte del numero di visualizzazioni del video YouTube originale, che ha raggiunto circa 6,5 milioni di visualizzazioni). Un altro URL è stato individuato dal Rapporto, url che ha raccolto 12,3 milioni di visualizzazioni e che è un collegamento a un sito web chiamato «heaveemotions.com», che ora rimanda ad un altro sito web che pare essere pensato per indurre i visitatori a installare malware. Su Facebook, invece, il link d’origine mostrava un’anteprima con questo testo: «Mi hanno detto che il virus è ovunque. Ho detto loro che lo è anche Dio. Posso avere un Amen? Scommetto che non ripubblicherai».