Nello specifico, Meta ha affermato che sta mutando il modo in cui valuta quali contenuti sono i più «visti» sulla sua piattaforma. I precedenti Rapporti hanno visto che i link principali su Facebook si fondavano su qualsiasi post pubblico che conteneva un URL, anche se era stato appena aggiunto al corpo di un post di testo. Ciò voleva dire che le Pagine popolari potevano effettivamente trasmettere spam ai loro followers con collegamenti casuali. I ricercatori criticarono l’approccio di Meta e, così, ora la piattaforma sta invertendo la rotta: «Andando avanti, i collegamenti dovranno eseguire il rendering di un’anteprima per essere conteggiati come visualizzazione, poiché rappresenta in modo più accurato ciò che le persone stanno vedendo». La società ha anche affermato che l’elenco dei primi 20 link più visti – l’elenco che includeva Naye News e la disinformazione COVID-19 – «rappresentava collettivamente lo 0,03% di tutte le visualizzazioni dei contenuti dei feed negli Stati Uniti durante il primo trimestre del 2022». Sembra poco ma date le dimensioni di Facebook, anche una frazione di percentuale può valere milioni di visualizzazioni. Tutto ciò, in breve, dimostra quanto sia semplice, ancora oggi, ingannare ed aggirare gli algoritmi di Facebook per diffondere contenuti di «bassa qualità».