Ministero per la transizione digitale. Una definizione che può voler dire molto, ma le indicazioni che sono arrivate da Palazzo Chigi mettono dei paletti e delle indicazioni molto chiare e ben definite sui compiti che Vittorio Colao e i suoi tecnici dovranno svolgere durante il loro incarico. Nel suo discorso a Camera e Senato, propedeutico all’ottenimento dell’ampia fiducia parlamentare, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha citato più volte l’innovazione digitale e tecnologica. Insomma, sembra essere uno dei punti focali del programma dell’esecutivo. Ma quel che accadrà da qui ai prossimi mesi non dipenderà solamente da Vittorio Colao e dalla sua squadra.
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Il MID (Ministero per la transizione digitale) avrà un ruolo più di coordinamento e promozione, mentre l’effettiva realizzazione di eventuali infrastrutture non dipenderà – tecnicamente – da Vittorio Colao. Come spiega il quotidiano La Repubblica, per esempio, per quanto riguarda i progetti di banda larga, 5G e internet (in generale) il MID avrà il compito di fornire l’indirizzo da seguire. Poi, all’atto pratico, toccherà al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) di Giancarlo Giorgetti portare a termine il lavoro infrastrutturale. I progetti, infatti, continueranno a fare riferimento a via Molise 2.
Tecnicamente, dunque, il Ministero per la transizione digitale agirà solo a livello esplorativo, di promozione, di indirizzo e coordinamento. Non affari di poco conto, anche se all’atto pratico servirà un deciso lavoro di squadra (e non solo con il Mise) per raggiungere gli obiettivi prefissati, E i vari dipartimenti hanno in agenda molti temi e molte matasse da dirimere: si parte, ovviamente, dal concetto di innovazione tecnologica (che al suo interno prevede una serie infinita di declinazioni), per poi passare alla nota Agenda digitale.
Dopodiché si entra in terreni più tecnici e che, probabilmente, dovrebbero avere un impatto più deciso sulla vita dei cittadini (e non solo). Vittorio Colao e la sua squadra al MID dovranno indirizzare l’esecutivo su tutti i progetti relativi alla banda larga e al 5G, ma anche rafforzare il piano della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (in collaborazione con il dicastero guidato da Renato Brunetta) e delle imprese. Infine ci sarà da proseguire la strada del fascicolo sanitario elettronico ed esplorare le novità: dal blockchain all’intelligenza artificiale. Il tutto solamente in termini di promozione, indirizzo e coordinamento.
(foto di copertina: IPP/Mario Romano)