Sceglie Fabrizio De Andrè per rappresentare l’Italia sul palco di Sanremo. Mika lo fa con la spensieratezza di chi affronta con leggerezza anche la cosa più difficile del mondo: far risuonare le note di Amore che vieni, amore che vai all’Ariston, a pochi passi dalla Genova dell’indimenticato cantautore italiano. Eppure, Mika ci riesce con una naturalezza fuori dal comune e dagli schemi.
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Lo fa dopo aver interpretato due sue canzoni e dopo aver fatto un monologo breve e incisivo sul nostro Paese. Un Paese che Mika ama, perché ha studiato molto l’italiano e perché ha lavorato per lungo tempo in Italia. La nostra lingua è una di quelle scelte per alcuni suoi brani originali. I luoghi dell’arte e i cantanti come De Andrè e Tenco sono i suoi punti di riferimento.
«Da tempo studio l’Italia. Non solo nella lingua – ha detto Mika -. Ma più la conosco e meno la capisco. Quando sono arrivato in Italia sapevo dire solo ciao, grazie, nel blu dipinto di blu. Ma ascoltando la vostra musica ho veramente potuto conoscere l’Italia: Dalla, Battiato, Tenco e De André. Mi ha fatto capire tanto dell’Italia e di me, perché la musica parla di cose che riguardano chi la canta e in cui ci riconosciamo. Quando mi hanno chiesto di rendere omaggio alla canzone italiana mi sono spaventato, poi ho deciso di cantare il mio amico De andre e ho scelto una canzone che dice quello che penso io dell’amore. Amore che comincia e poi finisce. È come se l’amore nel mondo non bastasse per tutti nello stesso momento, Così ce lo passiamo e possiamo perdonare l’amore anche quando se ne va».
Amadeus poi gli chiede del suo tour mondiale: «Ora terminiamo un tour in Europa a Bari e Reggio Calabria e poi concerti speciali all’Arena di Verona, Perugia Jazz e poi Taormina». Quest’ultima data doveva restare riservata, ma Amadeus ha fatto lo spoiler. Incassato con pazienza da Mika.