Come ha fatto Libero a fare il titolo sui «migranti che hanno mangiato 4 cani» a Lampedusa

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Nella serata di ieri, il titolone era stato annunciato da Pietro Senaldi a In Onda

Un’anticipazione, in verità, c’era già stata. Pietro Senaldi, direttore di Libero, aveva annunciato a In Onda che il proprio quotidiano avrebbe pubblicato in prima pagina la notizia dei «migranti che hanno mangiato 4 cani» a Lampedusa. Il direttore aveva sottolineato come, nell’articolo, si dava conto di un episodio singolo raccontato a un inviato del quotidiano da una persona del posto – tale Rosy – e non di una tendenza generica da attribuire a tutti i migranti.



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Migranti mangiano cani, il titolo di Libero si basa su una mezza frase

La precisazione aveva sollevato un acceso e divertito dibattito in studio. Leggendo l’articolo che Libero ha pubblicato questa mattina, tuttavia, si nota quantomeno una mancanza. A dispetto del titolone, infatti, nel reportage alla questione dei cani è dedicato un rapidissimo passaggio. La donna denunciava la sparizione di «galline, capretti e quattro cagnolini». Il giornalista, poi, lasciava a lei la parola: «Se li sono mangiati».



Tuttavia, soltanto una riga dopo, l’autore dell’articolo sottolineava come: «È dura credere che i tunisini apprezzino il barbecue canino». La precisazione, del resto, non ha impedito al quotidiano di titolare come abbiamo descritto in precedenza e non ha impedito a Vittorio Feltri di lanciarsi in un editoriale di commento in cui censurava chi «accoppa povere bestiole di affezione allo scopo di divorarle».



Tanto più che di notizie di cani mangiati da migranti a Lampedusa è pieno il web. C’è un racconto di un abitante dell’isola in un video pubblicato nel 2013, rivelatosi poi un fake come vi abbiamo mostrato qui, perché era stato montato da un precedente contributo video risalente al 2011 e completamente decontestualizzato. Ma testimonianze dirette di quanto accaduto non ce ne sono affatto.