La Pasqua di passione dei migranti in mezzo al mare: «Uno dei quattro barconi si è già ribaltato»

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Ma gli Stati europei, in emergenza coronavirus, non offrono il loro soccorso

L’ultimo grido di dolore è arrivato ieri sera, nel corso della trasmissione Che Tempo Che Fa. Nei giorni della Pasqua, ci sono quattro barconi di migranti nel Mediterraneo che hanno chiesto invano aiuto a un’Europa che, in emergenza coronavirus, non sembra preoccuparsi di loro. Il sacerdote cappellano della Ong Mediterranea, don Mattia Ferrari, ha fatto un ultimo, disperato appello dalle telecamere di Che Tempo Che Fa, proprio nel giorno di Pasqua: «Nei giorni scorsi – ha detto – ci sono state quattro imbarcazioni che hanno chiesto aiuto, secondo Alarm Phone. E, in base alle notizie comunicate, una di queste quattro barche si sarebbe già rovesciata in mare».



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Migranti in mare durante l’emergenza coronavirus



Il tutto mentre i porti europei restano chiusi a causa dell’emergenza coronavirus e con le imbarcazioni delle ong che, per lo stesso motivo, non possono essere in mare in questo momento. Il transito dei migranti nel Mediterrano, tuttavia, non è stato fermato dal coronavirus. Complessivamente, il numero di persone che viaggiavano sulle quattro imbarcazioni dovrebbe essere pari a 259. Il numero delle persone della nave con cui Alarm Phone ha perso contatto è invece pari a 85: in pratica, non si avrebbero più notizie del gommone con più persone a bordo.

Migranti, le proteste che arrivano dall’Italia

Sempre stando a quanto denunciato dalle ong, alcune immagini dall’alto riprese dai mezzi della missione Frontex hanno mostrato le immagini di questo stesso barcone già rovesciato, con il conseguente naufragio e con la possibile strage conseguente. Una tragedia nella tragedia per questa Europa che sembra aver smarrito la solidarietà a tutti i livelli. Nella giornata di ieri, un flashmob organizzato da Medieterranea ha chiesto a tutte le persone di mostrare un cartello con l’hashtag #Salvateli.